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Odori inquinanti tra Maglie e Muro, Arpa conferma le criticità

Il consigliere regionale M5s Cristian Casili chiede attenzione dopo le continue segnalazioni dei cittadini

“L’Arpa è riuscita ad elaborare le prime informazioni sull’area da cui potrebbero provenire le emissioni odorigene che interessano i comuni di Maglie e Muro Leccese. Ora che sembra essere stata circoscritta l’area di indagine, bisogna attivare immediatamente controlli e monitoraggi mirati sugli impianti potenzialmente interessati. Non possiamo perdere altro tempo”. È quanto dichiara il Consigliere regionale Cristian Casili in margine all’incontro in videoconferenza del 21 aprile scorso tra il Comune di Maglie e i tecnici di Arpa Puglia. Al centro dell’attenzione dell’Arpa ci sono la fonderia di alluminio di Muro leccese e il depuratore di Maglie, ma l’Agenzia non esclude il contributo di singoli focolai costituiti dalla combustione di piccole biomasse legnose e altri materiali. “Particolarmente allarmanti sono i dati del PM2,5 i cui valori limite sono stati superati per ben 13 volte nel solo mese di gennaio 2020. Continui sforamenti si sono verificati anche nei mesi successivi. Finalmente è stata svolta un’attività di indagine sulla base delle segnalazioni dei cittadini e dei dati delle centraline che avrebbe portato ad individuare come potenzialmente critica la zona a sud-est di Maglie al confine con Muro Leccese”.

Alla ripresa dell’attività produttiva Arpa si è impegnata ad effettuare rilievi direttamente al camino della fonderia di alluminio. “È indispensabile - spiega il consigliere regionale- anche ampliare la rete di monitoraggio. Con questa finalità ho fatto stanziare dalla Regione 270mila euro proprio per realizzare e sviluppare sistemi informatici interoperabili. Se le autorizzazioni degli impianti situati nella zona individuata da Arpa necessitano di un riesame è importante che l’autorità competente provveda a riavviarlo al più presto al fine di aggiornare l’autorizzazione rispetto alle migliori tecniche disponibili”. Intanto il sindaco Ernesto Toma chiede ai cittadini di continuare con le segnalazioni: “Abbiamo iniziato una prima attività istruttoria su alcune fonti inquinanti sul territorio magliese. Queste fonti hanno provenienze diverse quali aziende, biomasse legnose, depuratore. A tal proposito sono state determinanti le segnalazioni dei cittadini, dei comuni, e l’atto di diffida e messa in mora che il comune di Maglie ha fatto a febbraio nei confronti di AQP e Regione Puglia. La cosa che mi ha dato fastidio, e domani scriverò al Presidente ed al Direttore Generale, è stata l'assenza dal tavolo tecnico della Provincia e della Asl”. Intanto Laura Lubelli, del comitato “Città futura” di Muro leccese stigmatizza il mancato invito al meeting online: “Avremmo potuto fornire un'importante testimonianza di quanto accaduto la sera tra il 31 gennaio e il 1° febbraio scorso. L'ottica per una reale risoluzione del problema deve essere l'interoperabilità tra tutti i soggetti coinvolti in questa importante partita per la salute di tutti”.

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