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Cattivi odori nell'aria a Maglie e Muro, Casili: "Nessuna risposta dall'Arpa"

L'intervento del consigliere regionale del M5S sui miasmi nell'area di Maglie e Muro Leccese.  “È necessario individuare con certezza la provenienza dei miasmi che da diverso tempo ...

L'intervento del consigliere regionale del M5S sui miasmi nell'area di Maglie e Muro Leccese.  “È necessario individuare con certezza la provenienza dei miasmi che da diverso tempo interessano i centri abitati di Maglie e Muro Leccese. Nonostante le incessanti segnalazioni dei cittadini e l’interessamento delle istituzioni locali non sono ancora stati attivati controlli e monitoraggi mirati, da parte degli enti competenti, al fine di individuare la fonte delle emissioni e prescrivere ai responsabili le dovute azioni di risanamento” Lo scrive in una nota il consigliere regionale del M5S Cristian Casili “Lo scorso febbraio avevo anche presentato una interrogazione regionale per sollecitare la Regione e l’ARPA a predisporre attività di monitoraggio presso gli impianti e le installazioni che potrebbero essere causa delle emissioni odorigene. Il perdurare di questa situazione - continua Casili - è fonte di apprensione per la popolazione, soprattutto a causa dell’assenza di dati circa l’eventuale tossicità delle emissioni e la loro origine. Ricordo che i territori di Maglie e Muro Leccese sono interessati dalla presenza di attività potenzialmente in grado di incidere sulla qualità dell’aria: la fonderia di alluminio della Ruggeri Service S.p.a. e l’impianto specializzato nell'estrusione di profilati in alluminio della TO.MA S.p.a che si trovano a un chilometro dell’abitato di Muro Leccese; la zona artigianale di Muro Leccese; la zona industriale di Maglie; la Strada Statale 275 infrastruttura ad intenso traffico veicolare e l’impianto di depurazione consortile di San Sidero. A tutto ciò si aggiunge la problematica legata al fenomeno sempre più diffuso dei roghi notturni. Questi fattori incidono negativamente sia con riferimento alla produzione di rumore ambientale, sia alla dispersione di polveri sottili ed emissioni odorigene nell’atmosfera, per questo nella mia interrogazione avevo richiesto una attenta valutazione degli impatti sanitari ed ambientali da parte degli enti competenti e un potenziamento dei monitoraggi. A distanza di mesi non ho ancora avuto risposta e i comuni sembrano essere stati lasciati soli nelle conduzione delle attività di monitoraggio. Come se non bastasse, spesso le procedure di valutazione ambientale non tengono adeguatamente conto nell’esame dei nuovi progetti proposti degli impatti sanitari ed ambientali prodotti dalla realizzazione di nuovi impianti o dal potenziamento di quelli esistenti in termini di maggiori emissioni inquinanti, impatti sulla risorsa idrica e consumo di suolo. A questo punto mi chiedo - conclude Casili - quale sia il ruolo del nuovo laboratorio olfattometrico dell’ARPA che avrebbe dovuto contribuire a rinforzare la dotazione di servizi e strumentazione per le indagini ambientali con particolare riferimento alle molestie olfattive e soprattutto quali risultati abbia prodotto la nuova legge regionale sulle emissioni odorigene”.

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