Fotonotizia Solidarietà Minervino di Lecce 

Mascherine gratuite per i bimbi del paese: l’idea a Minervino di Lecce

Le sarte volontarie che già avevano realizzato delle mascherine tricolore, ora pensano ai più piccoli del proprio paese. E in contemporanea lanciano un’iniziativa di solidarietà

Mascherine gratuite per la sicurezza dei bimbi del paese: accade a Minervino di Lecce, dove, grazie al lavoro delle sarte-volontarie del piccolo paese del Salento sono arrivate in dono dei dispositivi pensati proprio per i più piccoli. 

In questo modo, il paese si prepara alla “Fase 2”, partendo con un’iniziativa di generosità nei confronti di tutti i bambini e i ragazzi fino a 13 anni di età, partita dalle sarte-volontarie che hanno continuato a realizzare e donare mascherine, che hanno anche il pregio di essere cucite a mano ed essere lavabili.

Dopo il successo della “mascherina tricolore” donate al sindaco, ai carabinieri della stazione locale e al personale della protezione civile, le laboriose donne di Minervino di Lecce lanciano la campagna della “Mascherina della Solidarietà”: chiunque abbia la necessità di mascherine tricolore, su misura per bambini, anche non residenti, può farne richiesta alla locale Protezione Civile comunale, oppure inviare un messaggio sulla pagina Facebook “Minervino resta a Casa”. In cambio sarà sufficiente fare una donazione di un qualsiasi importo all’Iban della tesoreria comunale. Il ricavato sarà utilizzato per andare incontro alle necessità che arriveranno al termine della fase 1 per aiutare chi avrà bisogno. 

«È l’ennesima dimostrazione di una comunità unita - sottolinea il sindaco Ettore Caroppo -, sono certo che questa esperienza ci ha insegnato tanto e mi auguro che i sacrifici fatti e quelli che quasi certamente saremo chiamati a fare, a partire dai più piccoli, non ci lascino indifferenti ma diventino un “tesoro esperienziale” tale da permetterci di creare un futuro migliore, all’attenzione a non sprecare il cibo, al rispetto dell’ambiente, all’insediamento di nuove attività, al ritorno alla campagna o semplicemente la cura dell’orto, nonché l’abitudine ad acquistare prodotti e servizi locali, creando così un circolo virtuoso di denaro e socialità nell’ambito della nostra comunità. Così come mi auguro che il cucito ritorni ad essere insegnato alle nuove generazioni, perché oltre a preservare le nostre tradizioni, ne evidenzia, adesso come non mai, l’idea di vicinanza e solidarietà».

 

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