Politica Lecce 

Slitta il voto sui Comitati di quartiere tra le polemiche

Il centrosinistra propone il sorteggio anziché la votazione dí secondo grado, ma la maggioranza va avanti.

Slitta ancora una volta la votazione della modifica al regolamento sui comitati di quartiere in Commissione statuto. Il centrosinistra insiste sulla “mancanza di democrazia” e minaccia di non votare i suoi 4 consiglieri per ogni quartiere. “Noi non voteremo il nostro 40% e bloccheremo tutto” ha minacciato il consigliere Pd, Antonio Rotundo. Ma il centrodestra sta già pensando a un emendamento da votare in Consiglio comunale che consenta l’elezione dei 10 componenti di ognuno degli 11 comitati di quartiere, anche senza la collaborazione della minoranza.

Bisognerà attendere la prossima riunione per votare, ma il centrodestra è sicuro di andare avanti come un caterpillar sulla sua strada.

“Così si toglie la possibilità ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti: è uno sfregio alla democrazia e una farsa”, attacca Sergio Della Giorgia, responsabile del gruppo Lecce Città Pubblica
Il capogruppo FdI, Andrea Pasquino, chiarisce che non c’è altro modo per evitare che i comitati di quartiere restino lettera morta: “Le elezioni dirette sono troppo onerose ed è per questo che non sono stati attivati per anni dalla precedente amministrazione. Quando ci saranno le risorse, si potrà pensare a un’elezione diversa. Le segnalazioni dei problemi saranno fatte ugualmente con efficacia. Se le elezioni di secondo grado sono una farsa, allora l’elezione del Consiglio provinciale è inutile? A noi sembra utile fare piuttosto che non fare. Lo sfregio alla democrazia è stare fermi”.

Il consigliere di maggioranza Luigi Quarta Colosso ricorda a tutti che la Corte Costituzionale si è già espressa sulle elezioni di secondo livello e le ha considerate legittime.

Il consigliere Pd, Antonio Rotundo insiste: “L’obiettivo dei comitati è proprio quello di svincolare i cittadini dalle ‘dipendenze partitiche e allargare la partecipazione’: Ora si fa l’opposto: li riconduciamo sotto il controllo diretto dei partiti: questo allontana le persone. Come potete imporci questi comitatidi quartiere? Se continuate così, noi i nostri non li votiamo”.

Meglio il sorteggio, secondo il consigliere democratico, per rendere autonomi i componenti dei comitati che dovrebbero segnalare tutto quello che non va nella propria zona.

Christian Gnoni promette battaglia contro questa modifica al regolamento: “Questa spartizione non ci appartiene e nel momento in cui noi non eleggeremo il nostro 40% questo regolamento non si potrà applicare”.

Dai banchi della maggioranza hanno chiesto perché non si è provveduto al sorteggio quando al potere c'era Salvemini. Il centrodestra è già al lavoro per preparare le contromosse: i consiglieri di maggioranza faranno passare la modifica in Commissione e poi, nel primo Consiglio utile,  presenteranno l’emendamento che possa neutralizzare la mossa della mancata partecipazione della minoranza.


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