Società Maglie 

Salta la Processione del Venerdì Santo di Maglie: non la fermò la guerra

La decisione comunicata dall’associazione omonima . L’idea è quella di recuperare nella seconda metà di settembre

Dopo 96 anni non sarà rispettata la tradizione della Processione del Venerdì Santo di Maglie. L’associazione, con rammarico, aveva già informato la comunità che il rituale cammino dei misteri per le strade cittadine, quest’anno, non sarebbe avvenuto, a causa della diffusione dell’epidemia da coronavirus. «Certamente nessuno avrebbe immaginato -scrive il presidente Antonio Nero- una situazione così drammatica che portasse ad una decisione che, nella nostra cittadina non si era presa nemmeno durante il secondo conflitto mondiale». L’idea è che si possa recuperare per la metà del mese di settembre, anche se al momento sono solo delle ipotesi.

L’associazione, insieme ad alcuni soci, fu fondata da Giuseppe Panarese, primo presidente, il 26 aprile 1924. Da allora esiste una divisa da cerimonia ufficiale: i confratelli sfilano indossando smoking con petti lucidi, colletto inamidato, gilet bianco, cravattino nero a farfalla, bottone gemello, guanti di pelle bianchi, calze nere e scarpe nere lucide. Gli otto “misteri” raffiguranti Cristo all’orto, Cristo alla colonna, Cristo e Pilato, Ecce homo (opera dello scultore leccese Eugenio Maccagnani), Cristo incontra sua madre, Cristo in croce, la Pietà e Cristo e Cristo Morto (unica non di proprietà dell’associazione), sono trasportati a turno da quattro associati, con accanto altri quattro a reggere i lampioni, per un totale di 16 squadre. La processione normalmente, inizia, intorno alle 16,30, con l’uscita della statua della Madonna dal Santuario dell’Addolorata, seguita dalla banda e dal gruppo di donne della confraternita velate, vestite di nero e orlate di rosso che si dirigono verso la Chiesa Matrice. La Vergine aspetta l’arrivo del figlio nel cortile privato della famiglia Cezzi, proprio di fronte alla Collegiata: arrivata la statua del Cristo Morto condotta dai confratelli vestiti di nero e celeste della Chiesa della Madonna della Grazie, riprende il percorso per le strade con i fedeli impegnati ad intonare l’inno di Gioacchino Pelegalli su musica di Luigi Visconti, riecheggiante la Traviata verdiana.

Potrebbeinteressarti