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Minerva: ''Legge sulla pesca dei ricci di mare esagerata. Necessari ristori urgenti''

Lo dichiara il sindaco di Gallipoli che avrebbe auspicato un preventivo ascolto ed un proficuo dialogo con i lavoratori del settore.

''Continuo a ribadire con forza che la legge sulla pesca dei ricci di mare sia estremamente esagerata. Una riflessione che parte da un punto fermo: l’azione sulla tutela doveva essere messa in campo solo dopo un attento ascolto e un proficuo dialogo con i lavoratori del settore, ovvero con coloro i quali operano onestamente e che ingiustamente sono colpiti da questa legge ghigliottina''. Lo afferma in una nota il sindaco di Gallipoli Stefano Minerva.

''Sarebbe stato opportuno porre una suddivisione della Puglia in differenti zone d’azione in modo tale da poter garantire una rotazione delle diverse fasce ogni tre anni. Un ragionamento che avrebbe permesso ai pescatori di continuare il proprio lavoro, a coloro i quali sono dotati di licenza e che sanno cosa vuol dire pagare le tasse.  Sono convinto che questa legge non risolverà il problema, anzi. Non permetterà alle persone perbene di lavorare e continuerà a mettere in pericolo l’ambiente poiché chi senza scrupoli e gli abusivi continueranno a pescare in modo illegittimo a discapito di altri''.

''Ritengo necessari ristori urgenti a tutela dei lavoratori e la necessità immediata di aprire ad un dialogo sulla questione nella possibilità di far alternare fasce dove è possibile effettuare la pesca con ciclo di tre anni per permettere la riproduzione dei ricci. Se questo non sarà possibile nell’immediato sarà opportuno pensare a dei ristori per evitare che le famiglie vadano in crisi. Ancora una volta, intendo esprimere la mia vicinanza ai pescatori, a chi con onestà svolge il proprio mestiere, a chi si trova in questa situazione di difficoltà. Porterò avanti questa battaglia fino a quando non ci sarà una svolta equa e giusta'', conclude Minerva.


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