Eventi Scuola Società Martano L’IISS ''S. Trinchese'' di Martano diventa presidio di Libera Domani mattina la cerimonia di sottoscrizione del protocollo d’intesa tra l’Istituto e l’Associazione che opera contro le mafie. 31/03/2023 circa 6 minuti Domani mattina, alle ore 9:00, presso l’Auditorium “R. Moschettini” dell’IISS “S.Trinchese” di Martano, si terrà la cerimonia di sottoscrizione del protocollo d’intesa tra l’Istituto e l’Associazione Libera che renderà la scuola un nuovo Presidio di “Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”. Un presidio costituito da studenti, docenti, personale ATA e genitori che si impegneranno a sensibilizzare le nuove generazioni in modo tale da creare comportamenti da veri “difensori della legalità” conoscendo e applicando la Costituzione Italiana a partire dalle relazioni ed esperienze che vivono nella loro quotidianità.Alla firma del “Patto di Presidio” la comunità del Trinchese giunge dopo aver organizzato eventi, incontri, dibattiti, progetti “legalità” e percorsi relativi alle tematiche delle mafie, con lo scopo di promuovere i diritti di cittadinanza, la cultura della legalità democratica e la giustizia sociale, per contrastare il dominio mafioso del territorio e per valorizzare la memoria delle vittime di mafie.Il nuovo Presidio sarà intitolato alla memoria di Antonio Montinaro, caposcorta del giudice Giovanni Falcone che ha compiuto fino in fondo il proprio dovere come servitore dello Stato incurante del rischio che comportava, perché “Antonio era un poliziotto non per sé, ma per gli altri ed aveva fatto della divisa il proprio essere”.Con il Presidio “Antonio Montinaro” tutto l’IISS “S. Trinchese” di Martano sceglie di condividere un percorso comune impegnandosi a organizzare attività di sensibilizzazione, formazione ed educazione su tematiche afferenti al sociale, alla legalità, alla democrazia e alla cittadinanza attiva e in particolare di partecipare ad eventi e alle attività formative promosse dalla rete di Libera a livello provinciale,regionale e nazionale.All’evento Interverranno: la prof.ssa Alieta Sciolti, Dirigente Scolastica del’Istituto, Dott. Cataldo Motta, ex capo procuratore D.I.A. di Lecce,testimonial della manifestazione, dott. Fabio Tarantino, Sindaco di Martano ed delegato provinciale, Flora Coluccia, Baby Sindaco di Martano e Elena Biasco, Baby Sindaco di Carpignano, dott.Vincenzo Melilli e dott.ssa Cagnazzo Angela in rappresentanza dell’UST- Lecce; Valerio D’Amici, Referente Libera di Brindisi e provincia, Matilde Montinaro, sorella del caposcorta Antonio Montinaro, Cesare Caracuta, Presidente del C.d.I., dott.Alessandro Coricciati, Presidente di Olivami.Moderatore dell’incontro sarà il prof.Michele Martano. Durante l’evento si esibirà il Coro dell’Istituto “S. Trinchese”, diretto dal Maestro prof. Mauro Palumbo. E’ prevista la partecipazione di esponenti di alto livello delle Forze Armate e rappresentanti delle Istituzioni politiche e religiose del territorio tra cui il Commissario De Filippi della Polizia di Stato di Otranto in rappresentanza del Questore; la dott.ssa Guendalina Federico, Vicecapo Di Gabinetto della prefettura; il Colonnello Donato D’Amato, comandante provinciale dell’Arma Dei Carabinieri, i sindaci della Grecìa Salentina.Dopo la firma del patto di Presidio di Legalità si procederà con la piantumazione di un ulivo, donato dall’associazione “Olivami” del Dott. Alessandro Coricciati. La piantumazione è un atto di grande valore simbolico, riecheggia lo stesso gesto della piantumazione dall’ulivo posto a dimora a Palermo, in via d’Amelio, proprio sul luogo dove il 19 luglio 1992 vennero uccisi il giudice Paolo Borsellino e i componenti della sua scorta. Quell’ulivo, proveniente da Betlemme, venne piantato un anno dopo la strage ed è divenuto un simbolo di speranza. L’ulivo sarà momentaneamente collocato in un vaso, in cui i sottoscrittori del patto di adesione a “Libera” porranno un pugno di terra. Ad innaffiare la pianta per la prima volta saranno la baby sindaca del comune di Martano Flora Coluccia e la baby sindaca del comune di Carpignano, Elena Biasco.L’ulivo crescerà unitamente alla coscienza civile dei ragazzi. Nel progetto è stato coinvolto l’Istituto comprensivo di Martano e Carpignano perché non è mai troppo presto per educare alla legalità e per creare un fronte comune nella diffusione di una nuova cultura contro tutte le espressioni e le forme con cui la mafia si manifesta.“La Scuola, in generale, è per vocazione, presidio di legalità” - dice la Dirigente scolastica prof.ssa Alieta Sciolti - “perché la scuola è luogo in cui si danno e si rispettano regole, più che in ogni altro ambiente. La società fin troppo liquida, la crisi della famiglia e della società educante lasciano, spesso, la scuola da sola, baluardo di rigore culturale e morale; a scuola la legalità è pervasiva e diventa presupposto stesso della vita scolastica. Nonostante tutto questo, si è sentita la necessità di sottoscrivere un patto con Libera e divenire presidio di Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie perché l’uomo per essere veramente libero e moralmente elevato ha bisogno di memoria, di segni, di oggetti, di miti. In questa giornata la memoria la esercitiamo ricordando chi come Giovanni Falcone, Francesca Morvillo,gli agenti della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani, Rocco Dicillo ha donato se stesso fino all’estremo sacrificio per affermare la legalità. I segni e i simboli li ritroviamo nella scala della legalità, realizzata in questi giorni dai ragazzi nell’auditorium della scuola, e nell’ulivo piantato come simbolo di rinascita e di libertà. Gli esempi di vita ci giungono dalla presenza del dott. Cataldo Motta, una vita difficile, sicuramente, ma di grande esempio di vittoria contro la mafia. Un uomo che ha scritto la storia della magistratura leccese e che in oltre quarant’anni, spesi al servizio dello Stato, è diventato immagine di legalità e giustizia. L’evento imprimerà nelle menti dei nostri ragazzi la consapevolezza che per vincere la cultura della mafia e affermare la cultura della legalità, bisogna essere in tanti perché, come disse Giovanni Falcone: 'Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere'. Qui siamo in tanti: lo Stato, rappresentato dalla vice Prefetto; le forze dell’ordine; il mondo della scuola, i sindaci di diversi comuni della provincia di Lecce; è rappresentata la società civile con esponenti di varie associazioni ed aziende del territorio… Tutti insieme per far fronte comune nella diffusione della cultura della legalità. Tutti insieme per fare una scelta. Una scelta importante e pervasiva perché scegliere la via della legalità implica un cambiamento culturale sostanziale, significa dare una chiave di lettura alla propria vita e alle azioni di ogni giorno. Una scelta sostanziale che non conosce sfumature: o si è contro la mafia o si agisce in modo mafioso, o ci si oppone o si è a favore, sempre ed ovunque, in ogni gesto in ogni espressione. Tutti i giorni. Scegliere la via della legalità significa realizzare i principidella Costituzione, pretendere i diritti ed esercitare i propri doveri. Primo fra tutti il diritto al lavoro che deve essere preteso ma anche cercato attraverso l’impegno, l’istruzione e le competenze, restando nella legalità. Un lavoro cercato attraverso i meandri della “raccomandazione” non è esercizio di un diritto ma è un foraggiamento alla cultura della mafia! L’invito per i nostri ragazzi è di studiare per raggiungere le competenze necessarie a superare i concorsi a guadagnarsi un posto di lavoro ed un posto nella società, oltre che per sviluppare una coscienza critica e sociale per rendere migliore la società ed il territorio''.La dirigente conclude ringraziando la prof.ssa Simona Solombrino che ha fortemente creduto nel progetto e ha portato avanti tutto l’iter necessario perchèla nostra scuola diventasse presidio di legalità; ringrazia, inoltre, tutti i docenti che si sono prodigati a vario titolo per l’organizzazione dell’evento e gli studenti che con il loro impegno faranno “camminare sulle proprie gambe” le idee dei grandi uomini come Giovanni Falcone rendendo immortale il loro pensiero e fruttuoso il loro sacrificio.
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