Economia e lavoro Lecce 

Ambito sociale, delibera del Comune di Lecce: la soddisfazione dei sindacati

Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl soddisfatte per l’avvio dell’iter di stabilizzazione del personale. Ora all’appello mancano solo i Comuni di Arnesano, Lizzanello e San Pietro in Lama

“La delibera del Comune di Lecce, capofila dell’Ambito sociale, è un passo decisivo verso la stabilizzazione del personale”. I segretari generali provinciali di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl – Fiorella Fischetti, Fabio Orsini e Antonio Tarantino – salutano con soddisfazione il provvedimento di Palazzo Carafa: “Si è finalmente compiuto un passaggio fondamentale per il personale dell’Ambito. Parliamo di un risultato importante e atteso, che pone basi certe per la stabilizzazione di 15 assistenti sociali, quattro lavoratori amministrativi, un educatore e un mediatore familiare. In tutto 21 lavoratori strappati al precariato”.

Le organizzazioni sindacali hanno quindi ottenuto la risposta che attendevano dopo mesi di battaglie sindacali cominciate ad ottobre scorso. Si tratta di un primo risultato, concretissimo: “È una risposta di responsabilità politica e sociale da parte del Comune, per garantire un welfare sociale stabile alla comunità di Lecce e dei centri abitati dell’hinterland. Ora tocca a tutti gli altri Comuni”, spiegano i sindacalisti. “Su nove amministrazioni comunali firmatarie dell’atto di indirizzo dell’Ambito (tutte tranne Monteroni, che non ha inteso firmare per assenza di capacità assunzionale), in sei hanno già deliberato per la stabilizzazione di altre lavoratrici. Mancano all’appello, e non hanno ancora dato seguito agli impegni assunti, i Comuni di Lizzanello, San Pietro in Lama e Arnesano, la cui assenza mette al momento a rischio la stabilizzazione di tre assistenti sociali e un amministrativo. Bisogna che facciano tutto al più presto perché il tempo comincia a stringere”, dicono Fischetti, Orsini e Tarantino.

“Le nostre organizzazioni sindacali continueranno a lottare affianco alle lavoratrici dell’Ambito, che hanno combattuto compatte per ottenere il riconoscimento del valore della loro equipe. Una squadra che ha battagliato, per mesi, credendoci, che ha rivendicato diritti e lavoro a suon di articoli e interviste sulle testate giornalistiche locali e regionali, attraverso lettere e appelli, con il confronto con le istituzioni. Il risultato che sta maturando è frutto di una mobilitazione generale, che ha coinvolto istituzioni, Terzo settore, stampa e che ha di fatto ribaltato la tendenza di un Coordinamento istituzionale che a dicembre non voleva procedere neanche con le proroghe dei contratti in essere. Proteste, scioperi e sollecitazioni esterne hanno fatto cogliere l’importanza di avere un personale stabile quando si offre un servizio delicato come quello svolto da un ambito sociale”. 

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