Economia e lavoro Lecce Puglia sette 

Alba Service e Santa Teresa, richiesta di proroga della cassa integrazione in deroga

Le confederazioni del Cobas di Lecce e Brindisi scrivono alle istituzioni nazionali e pugliesi per chiedere risposte sulla situazione dei lavoratori delle partecipate delle due province

I rappresentanti del Cobas di Lecce e Brindisi scrivono al presidente della Repubblica, al premier Conte, al Ministro del Lavoro e ai vertici regionali, per esporre la situazione in cui si trovano i dipendenti di Santa Teresa e di Alba Service S.p.A. società partecipate per l’intero capitale sociale rispettivamente dalla Provincia di Brindisi e di Lecce e affidatarie della gestione di servizi pubblici provinciali quali manutenzione scuole, manutenzione strade, servizi di pulizia e uscierato, servizi sociali, ecc. servizi di rilevanza costituzionale.

Le confederazioni chiedono nuovamente la proroga della concessione della cassa integrazione in deroga per le società pubbliche partecipate, in quanto la situazione delle stesse sarebbe grave sotto il profilo occupazionale ed economico: «In un primo momento – scrivono Roberto Aprile e Giuseppe Pietro Mancarella - si aspettavano le disposizioni previste nella bozza del “decreto Taranto” ma già all’epoca avevamo chiesto un intervento legislativo in tempi più brevi. Una volta approvato il decreto Taranto la parte relativa alla cassa integrazione in deroga per i dipendenti delle società partecipate dagli enti locali è stata stralciata e rimandata ad un successivo intervento legislativo».

Attualmente i lavoratori delle società pubbliche, come precisa il Cobas, sono esclusi dagli ammortizzatori sociali previsti per tutti i cittadini italiani dal decreto “Cura Italia”. Le confederazioni e i dipendenti aspettavano le disposizioni di legge del “Decreto Aprile” ma «ancora una volta non sono stati presi provvedimenti per questa platea di lavoratori».

«Se la situazione era già grave – proseguono - prima della crisi sanitaria del corona virus attualmente risulta ancora più allarmante e il nostro sindacato non riesce più a fornire notizie certe sul futuro lavorativo ed economico a questa categoria di lavoratori e rispettive famiglie. In tempo di “copri fuoco” questi lavoratori, in seguito alla pandemia da covid-19, sono stati privati anche della possibilità di manifestare perché per responsabilità e buon senso bisogna aspettare tempi migliori restando a casa».

Considerato che questa situazione sta creando una grave tensione sociale nelle due Province pugliesi coinvolte, il Cobas chiede un intervento legislativo immediato. Si chiede, inoltre, di finanziare ulteriormente su scala nazionale i servizi a rilevanza costituzionale svolti da tutte le Province italiane, e di ridare dignità a questi enti locali, restituendo loro un ruolo centrale e attivo e idoneo a supportare le politiche a vantaggio dei cittadini e degli enti locali.

«L’auspicio – concludono - è quello che vi sia un’inversione di tendenza radicale nei confronti delle Province italiane prevedendo il conferimento e la gestione di ulteriori servizi pubblici locali cancellati dalla “Riforma Delrio”. Si chiede, pertanto, l’inserimento della Cassa integrazione in deroga per i dipendenti delle società pubbliche partecipate dagli enti locali nella conversione in legge del “Decreto Maggio” oppure in altro provvedimento urgente che il Governo potrebbe varare».

Potrebbeinteressarti