Economia e lavoro Lecce 

Posti di lavoro a rischio con i nuovi treni Sud Est, i sindacati: “L’azienda dia certezze”

Le rappresentanze dei lavoratori chiedono interventi per garantire posti di lavoro, sicurezza e salute ai dipendenti. A rischio 50 posti di lavoro delle Ferrovie Sud Est. La denuncia arriva dalle seg...

Le rappresentanze dei lavoratori chiedono interventi per garantire posti di lavoro, sicurezza e salute ai dipendenti. A rischio 50 posti di lavoro delle Ferrovie Sud Est. La denuncia arriva dalle segreterie dei sindacati (Giuseppe Guagnano della Filt-Cgil Lecce, Giovanni Conoci di Fit-Cisl Lecce, Francesco Demarindis di Uil Trasporti-Uil e Antonio Rizzini di Faisal Cisal). “Quest’anno i macchinisti ed i capitreno -spiegano- non sono stati nelle condizioni di godere di un periodo di ferie durante le feste natalizie, nonostante il monte-ferie accumulato”. Una carenza che potrebbe acuirsi nel 2019 in vista dell’imminente arrivo degli Atr-220: “I nuovi treni, che l’azienda ha annunciato di voler inviare nel Salento una volta terminati i lavori di elettrificazione della rete ferroviaria nel Barese, hanno bisogno di officine adeguate che su questo territorio mancano. Quando arriveranno i treni, l’officina leccese non potrà garantirne la manutenzione. I sindacati hanno più volte chiesto all’azienda di individuare nello scalo di Surbo il luogo giusto per adibire una nuova officina. Se l’azienda non interverrà per tempo, l’arrivo degli Atr potrebbe causare la perdita di circa 50 posti di lavoro, perché a quel punto la manutenzione si dovrà effettuare altrove”. Intanto permangono tutte le criticità legate al parco-mezzi di Ferrovie Sud Est, caratterizzato in particolare da treni vetusti, pieni di ruggine, senza riscaldamento e dalla carenza di pezzi di ricambio: “Senza contare che l’intervento realizzato da Ferrovie Sud Est per la climatizzazione delle officine delle autolinee non ha sortito alcun effetto: oggi i condizionatori ci sono, ma non funzionano. I lavoratori infatti sono costretti a lavorare senza riscaldamento anche in questi giorni caratterizzati da un’ondata di gelo”. A questo vanno aggiunte le anomalie in busta paga. I sindacati lamentano che ogni mese i lavoratori non trovano corrispondenza con quanto loro dovuto: non comparendo mai gli straordinari lavorati, i dipendenti non sono nelle condizioni di verificare le ore di straordinario effettuate in un anno. I sindacalisti sottolineano anche i disagi per la nuova area di parcheggio dei bus: “Sabato 29 dicembre, intorno alle 18 i lavoratori hanno ricevuto una mail con cui l’azienda comunicava loro nuove disposizioni per la residenza dei pullman: dal lunedì successivo, lo scorso 31 dicembre, i pullman avrebbero dovuto essere parcheggiati a Calimera e non più a Melendugno. Una disposizione arbitraria, non tempestiva, senza preavviso e causa di gravi disagi per i lavoratori coinvolti. Il tutto proprio alla vigilia degli incontri tra azienda e sindacati nei quali si dovrà parlare anche di accorpamento delle residenze: non si capisce quale ragione tecnica abbia indotto l’azienda ad anticipare i tempi e ad ignorare le corrette relazioni sindacali”. Una situazione generale non più sostenibile, secondo i rappresentanti dei lavoratori: “In mancanza di un adeguato coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e di passaggi formali -concludono- che prendano in considerazione le esigenze dei dipendenti, a partire dalla riorganizzazione e soprattutto in assenza di interventi per migliorare salute e sicurezza dei luoghi di lavoro, si preannuncia la possibilità di proclamare lo stato di agitazione”.

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