Cultura Eventi Società Lecce 

Leggere Lolita a Teheran, la resistenza letteraria delle donne iraniane

Stasera all’Apollo un reading di Cinzia Spanò dal romanzo di Azar Nafisi ispirato alle donne iraniane che lottano per essere libere. Sul palco anche l’attivista Pegah Moshir Pour.

Nell'autunno del 1995, dopo aver dato le dimissioni dal mio ultimo incarico accademico, decisi di farmi un regalo e realizzare un sogno. Chiesi alle sette migliori studentesse che avevo di venire a casa mia il giovedì mattina per parlare di letteratura. Inizia così il romanzo Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi (pubblicato da Adelphi con la traduzione di Roberto Serrai), bestseller tradotto in 32 lingue e rimasto nella lista dei bestseller del New York Times per ben 117 settimane.

La vicenda narra la storia vera dell'autrice, costretta a lasciare l'Università dove insegnava a causa delle continue pressioni della Repubblica islamica esercitate sia sui contenuti delle lezioni che sulla vita privata delle persone, in particolare delle donne. Il salotto di casa Nafisi diventa così, grazie alla letteratura, un luogo di resistenza, da dove guardare alla propria condizione per comprenderla meglio.

La voglia di bellezza, il desiderio istintivo di lottare contro la forma sbagliata delle cose, sembravano spingere tutti noi, a prescindere dai rispettivi orientamenti ideologici, verso quella che siamo soliti definire cultura, proprio un campo in cui l’ideologia ha un ruolo marginale.

Le parole scandite da Nifisi nel suo libro risuonano dolcemente e tristemente. E assomigliano tanto a una fresca ventata di speranza che accarezza il cuore di tante donne che lottano per ottenere condizioni eque e paritarie tra i due generi.

A distanza di più di 40 anni da quella rivoluzione che cambiò il volto del Paese, il popolo iraniano lotta ancora per la libertà. Nel settembre 2022, in seguito alla morte Mahsa Amini, avvenuta subito dopo il suo arresto a Teheran da parte della cosiddetta polizia “morale” iraniana per non avere indossato correttamente il velo, le proteste guidate dalle donne hanno infiammato il Paese.

Il mio soggiorno – scrive nel suo romanzo Azar Nafisi - si trasformò per tutte noi nel regno della libertà più assoluta. Sedute intorno al tavolino, coperto di mazzi di fiori, entravamo e uscivamo dai nostri romanzi. Nabokov lo aveva descritto, quello che ci sarebbe successo: avremmo scoperto come il banale ciottolo della vita quotidiana, se guardato attraverso l’occhio magico della letteratura, possa trasformarsi in pietra preziosa.

Seguendo l’esempio di Azar Nafisi, Cinzia Spanò - accompagnata dalla pianista compositrice Roberta Di Mario - propone nel suo reading brani tratti dal romanzo “Leggere Lolita a Teheran”. Un modo per rivisitare e rileggere la letteratura e l'arte come forme di resistenza. Un modo per non dimenticare e continuare a sostenere a distanza i popoli che lottano contro ogni forma di oppressione.

All’evento prenderà parte anche Pegah Moshir Pour, la donna attivista che a soli 9 anni è stata costretta a lasciare Teheran per raggiungere l’Italia con la sua famiglia e che oggi è in prima linea impegnata a promuovere la parità di genere e i diritti delle donne in Iran.

Tantissime le immagini che illumineranno il palcoscenico tratte dal progetto fotografico My Stealthy Freedom Iran di Marinka Masséus, mentre il video è stato realizzato da Elvio Longato L’appuntamento è fissato per mercoledì 5 aprile, al teatro Apollo di Lecce, a partire dalle ore 21. L’iniziativa fa parte di “WE – Women’s Equality Festival”, il primo festival nazionale sulla parità di genere che si svolgerà a Lecce questa sera. Un’occasione per accendere un faro sulle tante discriminazioni sociali e culturali che rendono ancora piuttosto complicata e tortuosa la strada verso l’effettiva parità tra uomo e donna.


Potrebbeinteressarti