Cronaca Lecce 

Il card. Dziwisz a Lecce a 30 anni dalla visita di San Giovanni Paolo II

L'arcivescovo Michele Seccia ha invitato il cardinale, già segretario personale del Papa santo e arcivescovo emerito di Cracovia in Polonia.

Per celebrare il trentesimo anniversario della visita di Papa Giovanni Paolo II a Lecce, l'arcivescovo Michele Seccia ha invitato il cardinale Stanislaw Dziwisz, già segretario personale del Papa santo e arcivescovo emerito di Cracovia in Polonia.

Un pomeriggio ricco di appuntamenti, ricordi e riflessioni.
Presso la chiesa di Sant’Irene, si è tenuto un convegno dal titolo “San Giovanni Paolo II e le attuali sfide della Chiesa in Europa”. Presenti Mons. Michele Seccia, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Alfredo Mantovano  e il sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone che trent’anni fa, in qualità di ministro della Repubblica, porse al Pontefice il saluto del Governo italiano.

Subito dopo, nel chiostro dell’antico seminario, è stata inaugurata la mostra fotografica “Accadde 30 anni fa. Giovanni Paolo II a Lecce”, un racconto per immagini a cura di Vittorio e Arturo Caprioli. La mostra sarà aperta a tutti gratuitamente fino al 1° dicembre.
Infine alle 19 in cattedrale, la solenne celebrazione eucaristica concelebrata dal cardinale Dziwisz con mons. Michele Seccia e l’arcivescovo coadiutore Angelo Raffaele Panzetta.


Di seguito una pillola dell'omelia del cardinale Stanislaw Dziwisz:
Eccellenze, Cari Fratelli e Sorelle!
Permettetemi innanzitutto di ringraziare il vostro Arcivescovo Monsignor Michele Seccia per avermi invitato a Lecce nel trentesimo anniversario della visita di San Giovanni Paolo II che fece alla vostra città. I ricordi di quei due giorni, 17 e 18 settembre 1994, l'incontro del sabato sera del Papa sulla Piazza di Sant'Oronzo con le autorità e le migliaia di abitanti della città popolare per la sua cultura di Civitas mariana, oggi ritornano e rivivono. Il Santo Padre ha parlato con grande rispetto e ammirazione di Lecce e della Puglia, ma anche dei problemi che la città e la regione devono affrontare. L'Eucaristia domenicale, celebrata nello stadio alla presenza di cinquantamila fedeli, resta indimenticabile, così come l'apertura del Sinodo diocesano e l'incontro del Papa con i giovani. Oggi in questa cattedrale sono presenti alcuni testimoni di quell'incontro, arricchiti dall'esperienza della vita, che allora ascoltava le parole di Giovanni Paolo II sulla vocazione dell'uomo e sulla santità, parole che non valgono solo per i giovani: La Chiesa ha bisogno della vostra genialità, dei vostri doni, del vostro entusiasmo. Sappiate dire di sì a Cristo che vi chiama ad essere santi. Santità è una parola impegnativa, ma non deve farvi paura. Essa non implica il fare le cose straordinarie, ma piuttosto il vivere veramente bene la propria vocazione con l'aiuto della preghiera, dei sacramenti e lo sforzo quotidiano della coerenza. Sì, è necessaria una generazione di giovani affascinati dall'ideale della santità, se vogliamo costruire una società degna dell'uomo, e di civiltà dell'amore. Queste parole pronunciate trent'anni fa sono rivolte a noi oggi, giovani e meno giovani di età, ma giovani nello spirito. Ogni generazione di discepoli del Signore crocifisso e risorto è chiamata a impegnarsi per vivere il Vangelo, per costruire e consolidare sulla terra una civiltà dell'amore. Questi insegnamenti, esistono da duemila anni!.

di Adriana Greco


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