Cronaca Abusivismo finanziario, migliaia di salentini perdono i loro investimenti La CONSOB ha fatto saltare anche la piattaforma “2139”, che era diventata di “moda” tra i leccesi: ancora un’altra storia di investimenti online pericolosi nel Salento 25/09/2024 circa 2 minuti In questi anni si moltiplicano le perdite dei salentini che hanno messo i loro soldi dentro piattaforme online poco affidabili, spesso veri e propri schemi Ponzi. In queste ore molti leccesi piangono: la CONSOB ha oscurato alcune note piattaforme di trading online con l’accusa di abusivismo finanziario. Noti dj di Lecce, medici, professionisti e meno abbienti hanno perso migliaia di euro.Bitmatic, Xmtoro.com, 2139 Exchange e Cyber Capital sono le quattro piattaforme online attenzionate dall’Autorità di Vigilanza.Con quattro delibere emesse in data odierna, CONSOB, l’Autorità italiana per la vigilanza dei mercati finanziari, ha inibito l’attività di quattro, note piattaforme di trading online, che hanno operato sul mercato finanziario italiano senza le necessarie autorizzazioni.La contestazione mossa dall’Autorità di Vigilanza è, infatti, la violazione dell’art. 18 D.lgs. 28 febbraio 1998, n. 58 (Testo Unico della Finanza o TUF), che, al primo comma, stabilisce testualmente che «L’esercizio professionale nei confronti del pubblico dei servizi e delle attività di investimento è riservato alle Sim, alle imprese di investimento UE, alle banche italiane, alle banche UE e alle imprese di paesi terzi». In altri termini, le quattro piattaforme hanno consentito la registrazione di utenti italiani, cui è stato dato accesso a un’operatività su futures e valute digitali, senza possedere le necessarie autorizzazioni.“Quello finanziario è un mercato abbastanza peculiare, perché intrinsecamente connotato da asimmetrie informative, dal momento che i clienti-investitori si trovano in una posizione di oggettiva debolezza conoscitiva, a differenza degli operatori, che emettono e collocano gli strumenti e i prodotti finanziari - così esordisce il Professore Fernando Greco, avvocato e coordinatore del gruppo “Intermediari e Tutela degli Investitori” del Comitato degli Operatori di Mercato e Investitori (COMI) presso CONSOB, contattato per una prima analisi della vicenda che, in queste ore, sta riscuotendo una importante eco mediatica.«CONSOB è sempre particolarmente attenta a vigilare sulle dinamiche del mercato. Basti pensare che, con il provvedimento odierno, i siti promotori di attività di intermediazione abusiva sono diventati più di 1100”. Il consiglio principale è affidarsi a operatori qualificati. “È sicuramente fondamentale non accordare fiducia a sedicenti operatori, che propagandano la loro attività tramite pubblicità aggressiva, promettendo facili guadagni, con minimi esborsi iniziali. Il mercato finanziario è, infatti, disciplinato da una lineare formula matematica; quella della diretta proporzionalità: a maggiori profitti corrispondono sempre maggiori rischi. È una connessione indefettibile e chi propone la sua negazione è in malafede”.A breve, peraltro, si aprirà il Mese dell’Educazione Finanziaria, organizzato dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria.“Vero. Quest’anno il Mese Edufin sarà a novembre e avrà come leitmotiv “Educazione finanziaria: oggi per il tuo domani”. È ancora necessario migliore la diffusione della conoscenza in ambito finanziario, per raggiungere quella che potremmo definire una sorta di “immunità di gregge”, funzionale anche ad arginare, sul nascere, situazioni molto pericolose per il risparmio collettivo”.Molti risparmiatori italiani hanno lamentato le perdite subite nelle piattaforme attenzionate nei provvedimenti di Consob. “Purtroppo, non è una vicenda nuova nella storia. Basti pensare all’esempio più eclatante, la vicenda Madoff. Queste piattaforme sono, il più delle volte, soggetti schermati patrimonialmente, difficili da rintracciare e aggredire una volta che la “bolla” delle loro promesse è scoppiata, portando via con sé ogni aspettativa di facile guadagno”.G.G.
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