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Tavolo operativo con la Regione Puglia per il settore delle Guardie ecozoofile: ''Non si può più attendere''

Questione urgentissima posta all’attenzione dell’Assessore regionale all’ambiente Maraschio da parte degli addetti ai lavori

Il ripristino delle attività di Vigilanza Venatoria ed Ambientale Volontaria nel territorio della Regione Puglia nonché, le procedure di Formazione, Aggiornamento e Decretazione delle Guardie Venatorie Volontarie. Questo è il punto urgentissimo posto all’attenzione dell’Assessore regionale all’ambiente Maraschio da parte degli addetti ai lavori ed in particolare dalle guardie giurate venatorie con regolare riconoscimento dell’ente prefettizio.

Infatti, dopo la partecipazione ad una serie di incontri mirati alla costituzione di un tavolo tecnico specifico tra gli operatori preposti alla tutela ambientale e faunistica dei territori della Terra d’Otranto e della Bat, ancora, ad oggi, non ci sono state novità rilevanti. Il periodo della pandemia ha stoppato provvedimenti in essere in tale direzione, ma, l’emergenza pandemica è passata da un pezzo e la Regione Puglia, adesso, dovrà fare la sua parte: in considerazione del fatto che per prossimi mesi è previsto l’inizio dell’attività venatoria.

Inoltre, visti i numerosi roghi ed incendi boschivi (di carattere soprattutto doloso) che continuano a susseguirsi in questo periodo in particolar modo nel Salento, è fondamentale che le guardie giurate ecozoofile abbiano un reale e concreto sotto coordinamento della Regione Puglia che potrebbe apportare sicuramente un importante contributo alla tutela dell’ambiente e alla fauna locale e stanziale attraverso attività di prevenzione e ove necessario di repressione degli illeciti perpetrati.

Il ripopolamento non sempre controllato di specie pericolose come lupi e cinghiali e tutti gli altri fattori di rischio elencati spingono una intera categoria a pretendere risposte operative e tempi certi, è in gioco la salute del territorio e delle persone.

A quanto pare, la Regione Puglia starebbe addirittura depotenziando i pochi strumenti in mano alle guardie ecozoofile, dunque, non solo non si fanno passi avanti ma si regredisce senza calcolare i pericoli che incombono sulla collettività.


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