Cronaca Sanità Lecce 

Mancano i medici, la Regione pensa di “associare” gli ospedali salentini

Gallipoli unito a Casarano e Galatina a Copertino: è l’idea confermata dal direttore generale Asl, Stefano Rossi. Il presidente dell’Ordine dei Medici è perplesso: “Meglio chiudere”.

Nei reparti circola da tempo la voce sul possibile “collegamento” tra l’ospedale di Gallipoli e Casarano e tra Galatina e Copertino. Una mossa da tirare fuori dal cilindro per sopperire alla mancanza cronica di medici, molto al di sotto del fabbisogno previsto nei nosocomi in questione. Negli ultimi 3 anni la situazione è peggiorata.

Il direttore Asl Stefano Rossi conferma che i vertici regionali stanno lavorando per “associare” gli ospedali di Casarano e Gallipoli e quelli di Galatina e Copertino per coprire tutta la pianta organica e garantire servizi di reperibilità e guardia di reparto così importanti per la sicurezza delle persone con problemi di salute acuti. La Regione si è impegnata a risolvere la questione entro ottobre.

“Con un solo direttore sarà più facile gestire il personale - chiariscono alcuni medici ospedalieri che abbiamo sentito - Non si può più continuare in queste condizioni! Bisogna recuperare anche il dialogo con i cittadini”. L’unica soluzione è quella di unire le forze, secondo quello che ci dice al telefono il direttore dell’Asl leccese, Stefano Rossi, che non si preoccupa molto di chi storce il naso: “È una proposta sul tavolo: la Regione Puglia la sta esaminando. Non mi risultano allo stato resistenze, ma quella al cambiamento è sempre in agguato…”.

Non la pensa così il presidente dell’Ordine dei Medici, Donato De Giorgi:
“È una vecchia idea, che i vertici della sanità cercano di mettere in atto da molto tempo per fare un polo medico e un polo chirurgico. Ma se Gallipoli ha un buon reparto di medicina e si cominciano a spostare i suoi medici, vedrete che in poco tempo diventerà deficitario. Si finirebbe per diminuire le prestazioni da una parte o dall’altra. Se si prendono in considerazione ospedali come Gallipoli o Casarano, si può facilmente constatare come i medici siano al di sotto del fabbisogno previsto, a cominciare dagli anestesisti”.

Meglio chiudere reparti o, addirittura ospedali, secondo il presidente Donato De Giorgi: “Bisogna avere il coraggio di fare scelte importanti, visto che non saranno mai assunti i medici necessari a tenere aperti tutti gli ospedali. Basta giochi di prestigio! Meglio chiudere 2 o 3 ospedali che non hanno personale a sufficienza: non si possono chiedere sempre i miracoli ai medici! A Gallipoli abbiamo una sala operatoria con anestesia e una rianimazione con circa 10 medici: sono insufficienti! Le operazioni non urgenti non si fanno prima che sia trascorso almeno un anno. Non siamo in grado di fissare le date delle operazioni non urgenti”.

Secondo il presidente dell’Ordine dei Medici, inutile anche tenere aperte strutture come l’ospedale di Nardò, una volta svuotati i reparti: “Meglio farci un campo di calcio che sottrarre medici ospedalieri ad altre strutture”. Un quadro a tinte fosche che lascia poche speranze alla sanità ospedaliera salentina.

G.G.


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