Cronaca Sanità 

Ospedali in tilt anche per i ricoveri di anziani non autosufficienti. RSA con pochi posti in convenzione

La Puglia garantisce 6500 posti convenzionati ai soggetti fragili da assistere h24, di cui la metà sono ancora da accreditare, contro i 32mila posti accreditati dell’Emilia-Romagna.

La propaganda dei bilanci in regola non risolve la questione dei servizi e dei livelli essenziali di assistenza, che non raggiungono la qualità delle regioni del nord, soprattutto se parliamo dell’assistenza agli anziani non autosufficienti. Sono circa 6.500 i posti nelle RSA pugliesi, la metà ancora da accreditare, contro i 32.000 dell’Emilia-Romagna a parità di popolazione e di invecchiamento.

Con la situazione attuale, dunque, anche i pochi posti che sono sotto-finanziati dalla Puglia rischiano di non essere garantiti. La Regione è in ritardo su tutto: accreditamenti e adeguamenti delle tariffe all’inflazione galoppante. Ne pagano le conseguenze gli anziani non autosufficienti e le loro famiglie, ma soprattutto gli ospedali, con i pronto soccorso pieni di pazienti anziani con patologie croniche che potrebbero essere gestite nelle RSA. Troppe richieste, pochi posti, interventi tardivi, con anziani che hanno patologie gravi, parcheggiati per ore nei nosocomi salentini in attesa di esami, come il recente episodio di Casarano (7 ore di attesa per una settantenne malata di Alzheimer, che poi ha dovuto eseguire la TC privatamente).

I tempi di attesa nei reparti di Medicina interna, Geriatria, Neurologia, Pronto Soccorso e altro sono biblici. A causa della cronica insufficienza di posti letto contrattualizzati necessari a coprire il fabbisogno degli anziani non autosufficienti, gli ospedali vanno sempre più spesso in tilt. È necessaria una svolta, che le associazioni chiedono da tempo: servono risorse, accreditamenti di nuovi posti nelle RSA e la consapevolezza che senza affrontare le cronicità a livello territoriale (con strutture idonee, con un numero sufficiente di posti) non si va da nessuna parte.

G.G.


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