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Nardò ricorda Renata Fonte nel 39° anniversario della morte

Oggi, da mattina a sera, la consueta cerimonia di commemorazione in tre momenti dell’ex assessora repubblicana.

L’amministrazione comunale di Nardò  ricorda oggi Renata Fonte nel trentanovesimo anniversario della scomparsa. Alle ore 9:00, presso il monumento eretto in suo onore all’interno del cimitero comunale, osservato un momento di raccoglimento e preghiera. Il sindaco Pippi Mellone e il presidente del Consiglio Antonio Tondo hanno guidato la delegazione degli amministratori comunali e posato un mazzo di fiori sulla sua tomba. Presenti anche i vertici locali della Polizia Locale, della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri.

A seguire, nella sala consiliare del castello intitolata proprio all’ex assessora repubblicana, l’incontro sul tema Ricordando Renata, cui parteciperà Viviana Matrangola, una delle due figlie, e gli studenti di tre classi di scuola primaria in rappresentanza di ciascun istituto comprensivo della città. Oltre al sindaco Pippi Mellone, all’assessora alla Cultura Giulia Puglia e al presidente del Consiglio Antonio Tondo (che ha promosso l’iniziativa), interverranno Annatonia Margiotta e Antonietta Martignano. La prima è funzionaria della Regione Puglia e responsabile degli interventi per la diffusione della legalità, la seconda è la referente del progetto “Sentinelle della legalità”, promosso dalla cooperativa “Regina della Pace” nell’ambito dell’avviso “Bellezza e legalità” della Regione Puglia.

In serata, intorno alle ore 23:30, è previsto un altro momento di commemorazione a Palazzo Galleria (corso Galliano), cioè nel luogo dove Renata Fonte fu uccisa, il 31 marzo 1984, al termine di una seduta del Consiglio comunale a cui aveva partecipato.

“La tenacia, la passione, l’impegno civile che caratterizzarono la vita personale e politica di Renata Fonte – dice il sindaco Pippi Mellone – sono da sempre le pietre miliari della nostra militanza sociale e politica, oltre che della nostra esperienza istituzionale. Siamo tutti in debito con Renata ed è giusto ed è doveroso ricordarla ogni 31 marzo e direi ogni giorno delle nostre vite”.

“Sentiamo il dovere – aggiunge il presidente del Consiglio Antonio Tondo – di preservare il ricordo di Renata e di insegnare ai nostri figli chi era e cosa ha fatto. Dal 1984 a oggi ogni amministratore e ogni cittadino ha dovuto fare la propria parte, piccola o grande, per disintegrare la lugubre popolarità che Nardò ha “guadagnato” con la sua morte e per riscattare un’intera comunità”.


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