Cronaca Lecce 

Verde urbano a Lecce, le proposte della Terza Consulta Comunale

Le iniziative presentate potrebbero gettare una nuova luce sulle zone piantumate che in città risultano assai trascurate e mortificate.

Come annunciato dal presidente Alessandro Presicce, nell'ultima riunione, la Terza Consulta Comunale (Assetto e gestione del territorio, ecologia, ambiente e qualità della vita) ha approvato all'unanimità una serie di proposte che, oggi, ai sensi dell'art. 3 del Regolamento Comunale delle Consulte, sono state protocollate presso gli Uffici competenti ad esaminarle. n particolare sono state trasmesse al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale, agli Assessorati Ambiente, Urbanistica e Lavori Pubblici e ai presidenti delle Commissioni Consiliari competenti.

Le proposte, che si allegano integralmente al presente comunicato, vertono essenzialmente sulla programmazione, gestione e fruibilità del verde pubblico a Lecce. I primi due documenti sono stati proposti alla Consulta dal Coordinamento per gli Alberi e il Verde Urbano di Lecce che opera da anni meritoriamente nella nostra città, coordinando le associazioni che lavorano sui temi ambientali nella città di Lecce e promuovendo la cultura ambientale e la migliore gestione del patrimonio arboreo della città.

In particolare, il primo documento è una sorta di Manifesto che fissa una serie di principi generali che dovrebbero essere seguiti dall'Amministrazione e si concentra su 5 punti: censimento del verde, regolamento del verde, piano del verde, istituzione dell'Ufficio Verde (che accorpi le competenze oggi ripartite su tre assessorati) e infine istituzione di una scuola di formazione per giardinieri urbani. Tutti temi che dovranno essere tenuti presenti nella redazione del futuro Piano del Verde di Lecce.

Il secondo documento raggruppa una serie di proposte di pronta attuabilità e a costo quasi zero, che consentirebbero una più razionale manutenzione del verde urbano e una migliore fruibilità dello stesso. Si chiede ad esempio l'apertura mattutina dei parchi che oggi “fanno orari-ufficio”, l'ampliamento delle vasche di piantumazione, il monitoraggio dei disseccamenti in atto.

Il terzo ed ultimo documento verte su un tema particolarmente nuovo per Lecce. Punta a valorizzare la percezione da parte dei cittadini del verde esistente in giardini storici privati. Si pensi al Parco delle Marcelline, alla Villa Reale e all'Agrumeto di Fulgenzio. La percezione della nostra città sarebbe ben diversa se le pesanti recinzioni in muratura dei suoi giardini storici, del tutto occultanti, fossero sostituite con ringhiere di pregio, che consentissero di vedere i giardini stessi. Anche il poter godere della “visione” del suo verde storico aumenta la vivibilità di una città. Anche nei nuovi interventi edilizi, pubblici o privati, occorre garantire la visione del verde, a differenza di quanto è stato fatto, ad esempio, dallo stesso Comune nel nuovo centro sportivo di Via Potenza, cinto da muri altissimi.

La Consulta propone altresì che i giardini storici siano resi fruibili ai cittadini nei fine settimana, aprendo dei tavoli di concertazione con la proprietà per definire le modalità degli accessi e le opportune compensazioni.

Si tratta di un primo importante passo fatto dalla Consulta. Se colte dall'Amministrazione, le proposte presentate potrebbero gettare una nuova luce sul verde urbano che a Lecce risulta assai trascurato e mortificato. Il dato del verde pubblico per abitante (meno di 10mq/ab) consegna Lecce alla parte bassa della classifica delle città italiane. Occorre risalire la china e riprendere a pianificare un verde pubblico di qualità, come fecero i nostri antenati.


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