Cronaca Lecce 

Darsena di San Cataldo, nessuna data per la fine dei lavori

Unica certezza i costi alti per lo smaltimento delle alghe accumulate

Ancora nessuna data certa sul termine dei lavori per la darsena di San Cataldo che è in attesa di essere rimessa in funzione da quattro anni. Il tema è stato oggetto di discussione della Commissione di Controllo di Palazzo Carafa che si è svolto nella mattinata di oggi su convocazione del presidente , il consigliere Gianpaolo Scorrano

«Ancora oggi, non sono stati forniti ufficialmente i risultati delle ultime analisi delle alghe così come richiesti unanimemente nell’ultima commissione congiunta XI di Controllo e Lavori Pubblici svoltasi oltre due mesi addietro- scrive Scorrano - sembrerebbe, tuttavia, che le analisi effettuate dall’ultimo laboratorio accreditato classifichino la poseidonia analizzata come “rifiuto speciale non pericoloso” in base al codice CER (16.03.06) che ricordo essere attribuito dal committente Comune/ditta appaltatrice al momento del conferimento dell'incarico.
Tale classificazione non consentirebbe, ai sensi del DM 173/2016, il riutilizzo delle alghe in ambito marino ma comporterebbe lo smaltimento delle stesse come rifiuto speciale -seppure non pericoloso- con costi elevatissimi per il nostro Comune.

Ho richiesto, dunque, se ci fosse la possibilità di cambiare il codice CER anche tramite l’esecuzione di analisi integrative e/o ulteriori caratterizzazioni: proposta che, però, ha subito il secco rifiuto da parte del dirigente nonché Direttore dei Lavori, che l’ha ritenuta inutile avendo, a suo dire, già esperito tutti i tentativi al riguardo.

E’ stato richiesto, poi, il conteggio analitico della quantità di materiale presente nel bacino ed i relativi costi €/mc per dragaggio e smaltimento, così come previsti e computati nella perizia di variante recentemente approvata.
A tal proposito è stato risposto che tali dati sono consultabili direttamente sul sito del Comune di Lecce cliccando sulla Delibera di Giunta Comunale n. 376 del 17.12.2021 con cui è stata approvata la perizia di variante in esame.

Dalla discussione è comunque emerso che, con le ulteriori somme a disposizione, sarà possibile dragare e smaltire una quantità di alghe sufficienti a consentire un pescaggio massimo (altezza dello scafo che rimane immersa nell’acqua) di circa un metro di profondità.
Non vi è chi non veda come tale profondità sia del tutto insufficiente alla funzione cui la Darsena dovrebbe assolvere, impedendo di fatto l’approdo sia alle piccole imbarcazioni da diporto che ai più grandi pescherecci.

Si è evidenziato, inoltre, come l’eventuale completamento delle ulteriori opere a mare prospettato oggi senza aver completato il dragaggio (come ad esempio la posa in opera dei pontili), costituirà un inutile ed ulteriore esborso di denaro pubblico nel momento in cui si potrà e dovrà procedere al dragaggio totale (fino a 2,5 ml di profondità).

Nessuna data di ultimazione dei lavori e relativa consegna del cantiere è stata, ad oggi, comunicata.

Per tutti questi motivi, in attesa di consultare la documentazione inerente la perizia di variante con i calcoli dei metri cubi di materiale da dragare ed i costi €/mc da sostenere per lo smaltimento, di ricevere i dati ufficiali delle ultime analisi delle alghe con l’assegnazione del codice CER e di avere buone notizie dalla Regione Puglia circa la valutazione del progetto di dragaggio già giudicato inammissibile mesi fa (in quanto trattasi di darsena e non di area portuale), il sottoscritto ha preannunciato la convocazione a breve di una ennesima Commissione XI di Controllo, con lo stesso ordine del giorno, al fine di resocontare ai leccesi costi e tempi di un’opera strategica indispensabile per il futuro della Città, che avrebbe dovuto esser consegnata dopo circa un anno e mezzo e che, dopo oltre quattro lunghissimi anni, è ancora ben lontana dalla sua ultimazione».


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