Sostenibilità del filobus, certezze e dubbi

Continua il confronto tra visioni opposte sul progetto di allargamento della filovia e dubbi sui numeri. Il sindaco Adriana Poli Bortone ritiene il potenziamento del filobus “un progetto sostenibile, il più economico e green per la città, in linea con gli obiettivi europei”. La prima cittadina invita tutti a informarsi, ma esprime amarezza per il convegno sul Pums, con tutti gli esperti convocati, disertato dalla città. Venerdì al Tiziano c’erano poche persone per la giornata organizzata per parlare del Piano della mobilità sostenibile, che secondo l’amministrazione in carica è in linea con l’idea del filobus. 

L’opposizione sferra l’attacco sui social. Gabriele Molendini di Lecce Città Pubblica ragiona sui numeri: “A giustificare economicamente il progetto del primo filobus c’era l’ipotesi di raggiungere 13mila passeggeri al giorno a regime. Previsione che a voler esser buoni si può oggi definire assolutamente fantasiosa. All’attualità dopo diversi anni non raggiungono i 3mila. Oggi negli allegati tecnici propedeutici alla partecipazione al nuovo bando da 118,9 milioni si parte da un dato complessivo al 2024 di 7.444 passeggeri al giorno per tutta la rete Sgm (bus e filobus)”.

L’opposizione non crede che le cose possano cambiare, nonostante l’ottenimento dei 900mila chilometri aggiuntivi finanziati dalla Regione a Sgm con il nuovo affidamento a seguito della ripubblicizzazione. La previsione dei passeggeri totali giornalieri è quella di un passaggio da 7.444 a 13.541 nel 2030. Con il finanziamento di 118,9 milioni, per effetto dei nuovi investimenti nel sistema Brt (Bus Rapid Transit) in cui rientra il progetto del nuovo filobus, si ipotizza che i passeggeri aumentino nel 2030 fino a 29.603 al giorno (su tutta la rete, non solo filobus). La sinistra non crede che il nuovo investimento filoviario possa generare 16mila passeggeri in più: per Molendini è un’utopia.

Il finanziamento ministeriale, se dovesse essere concesso, poi genererà un aumento della rete filoviaria che dovrà sostenersi con un numero di utenti da far crescere a tutti i costi. “Se può essere ragionevole una stima di passeggeri in crescita da 7.444 a 29.603 al giorno entro il 2030? Lo lascio giudicare a chi legge”, commenta Molendini. 

Poli Bortone invita a non trarre conclusioni affrettate: “Abbiamo solo adottato il Pums in giunta e poi abbiamo chiesto un finanziamento al ministero: non c’è una situazione immodificabile. I cittadini sono chiamati a partecipare, a segnalare gli errori, a offrire soluzioni e a fare le loro osservazioni. C’è tempo fino al prossimo 20 luglio, ma se non vengono ad ascoltare i tecnici, come fanno a farsi un’idea non offuscata dal pregiudizio? Se si faranno i conti di quanti sono i tumori, l’inquinamento, le macchine in terza fila, forse si potrà capire l’idea del filobus, che è nel nostro programma. I bus elettrici sono più costosi e di difficile gestione. Stiamo lavorando su tanti temi, come quello della pedonalizzazione sul basolato”.

L’idea studiata dai tecnici è quella di utilizzare questo mezzo pesante per raddoppiare la linea universitaria e per servire i nuovi parcheggi di scambio che sorgeranno nei quattro ingressi della città entro il 2030. Rispetto ai bus elettrici il direttore SGM, Ugo Guacci, ha chiarito che il filobus costa di meno per acquisto, smaltimento e gestione.