Cronaca Porto Cesareo Porto Cesareo, sospesa l'attività di uno stabilimento belneare per 7 giorni dopo una rissa Nessuno dei proprietari aveva allertato le forze dell’ordine. Diffidati. 09/06/2025 circa 2 minuti Il Questore della provincia di Lecce, Giampietro Lionetti, ha disposto la sospensione della somministrazione di cibi e bevande per 7 giorni ad uno stabilimento balneare di Porto Cesareo a partire dalle ore 19:00. Il provvedimento scaturisce da un episodio accaduto presso il lido in data 1° maggio scorso quando, durante un evento musicale non autorizzato, che aveva richiamato centinaia di partecipanti, è scoppiata una rissa per futili motivi tra un gruppo di soggetti che ha gettato nel panico i presenti.In quell’occasione nessuno dei proprietari o addetti al servizio di controllo aveva richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, che invece furono allertate da un avventore. E così, purtroppo, il bilancio è stato di tre feriti, due dei quali con una prognosi iniziale di 15 giorni, oltre al pericolo corso dai numerosi partecipanti.L’immediata attività di indagine, posta in essere dai militari dell’Arma dei Carabinieri, ha permesso di ricostruire i fatti e di identificare i tre responsabili che sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria. La proposta ex art. 100 TULPS, formulata dai militari, ha dato origine inoltre ad un procedimento amministrativo che la Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Lecce ha avviato, al fine di emettere un provvedimento di sospensione dell’attività, finalizzata all’impedimento di situazioni pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica.Al termine dell’istruttoria, svoltasi con il contraddittorio dei proprietari dello stabilimento balneare, è stato emesso un provvedimento, notificato dalla Polizia di Stato in data 7 giugno, che consente l’esercizio dell’attività di stabilimento fino alle ore 19:00, ma sospende la somministrazione di alimenti e bevande dalle ore 19:00 per la durata di una settimana.L’auspicio è che questo provvedimento sia da monito a tutte le attività economiche enumerate nell’art. 86 TULPS (locali in cui viene esercitata l’attività di somministrazione di alimenti e bevande eventualmente anche in forma congiunta all’organizzazione di pubblici spettacoli e trattenimenti, autorizzata a mente degli artt. 68, 69 e 80 TULPS, gli alberghi e le altre strutture ricettive e para-ricettive, le sale pubbliche per biliardi o altri giochi leciti, gli stabilimenti balneari, le imprese che producono, importano, distribuiscono, gestiscono o installano gli apparecchi e congegni automatici, semiautomatici ed elettronici per giochi leciti, gli esercizi di vicinato) che, ormai in piena stagione estiva, sono impegnate con un maggior numero di avventori che, spesso, abusano di sostanze alcoliche e stupefacenti assumendo comportamenti illegali e turbando l’ordine e la sicurezza pubblica.Oltre al rispetto delle leggi e regolamenti nell’organizzazione di un evento e nella gestione di un locale, vi è un altro importante obbligo, che ricade sia sui proprietari/gestori della struttura, sia sugli addetti ai servizi di controllo, spesso alle dipendenze di Istituti di Vigilanza, che vengono ivi impiegati, che è quello della cooperazione attiva, ovvero allertare, senza indugio, le forze dell’ordine nel momento in cui si dovesse verificare un fatto-reato e contenere quest’ultimo fino al loro arrivo.Nel caso di specie, nonostante la gravità del fatto, né i proprietari, né gli addetti ai servizi di controllo hanno allertato le forze dell’ordine che, invece, sono state chiamate da un avventore. Per tale ragione, i 6 addetti a tali servizi saranno diffidati e segnalati alla Prefettura nel cui elenco sono iscritti, per le valutazioni di competenza che possono comportate la sospensione o la revoca dell’autorizzazione a svolgere quel compito. Infine, in merito agli autori del reato di rissa, è al vaglio delle forze di polizia l’eventuale emissione di misure di prevenzione personale.
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