Cronaca Puglia sette 

Controlli congiunti Capitaneria e Asl sui prodotti ittici in transito nel porto di Brindisi

In totale sono state elevate 6 sanzioni amministrative per un totale di 8.000 euro.

Si è conclusa in questi giorni un’altra importante attività svolta in grande sinergia da personale della Sezione Polizia Giudiziaria della Capitaneria di Porto di Brindisi guidata dal Capitano di Vascello Luigi Amitrano e dal Servizio Veterinario Area B Igiene degli Alimenti di Origine Animale, UOC afferente al Dipartimento di Prevenzione diretta dal Dr. Adriano Rotunno.

A seguito di controlli effettuati nello scorso mese di marzo dalla Capitaneria di Porto su mezzi di trasporto in transito dalle Dogane di Brindisi e provenienti da paesi intra-comunitari, veniva richiesto l’intervento di personale dirigente medico veterinario e tecnico, al fine di espletare dei controlli congiunti sia in ambito della filiera dei prodotti della pesca, sia in ambito igienico-sanitario. I due enti decidevano altresì di proseguire le indagini effettuando ulteriori controlli sui destinatari di vari prodotti della pesca (ricci di mare, mitili, ecc.) e richiedevano a tutte le ASL competenti regionali dove i prodotti erano destinati la verifica se i destinatari delle partite avessero adempiuto alle segnalazioni delle partite mediante sistema informatizzato del ministero della salute.


Dai controlli effettuati dai SIAVB delle altre ASL della Regione emergevano ulteriori violazioni che venivano sanzionate immediatamente. Complessivamente, sono state elevate 6 sanzioni amministrative per un totale di 8.000 Euro.

Questa attività, dimostra, che la stretta collaborazione tra Autorità competenti quale il Servizio Veterinario Area B nell’ambito della sicurezza alimentare e la Capitaneria di Porto per quanto attiene alla filiera della pesca, può portare ad un aumento del livello di sicurezza alimentare e degli standard qualitativi e igienico-sanitari di tutti gli operatori della filiera agroalimentare, e contestualmente tutelare gli operatori della filiera locale che lavorano secondo i più alti standard legislativi e dichiarando in maniera trasparente l’origine dei prodotti commercializzati. Inoltre, è emerso che la mancata segnalazione da parte dei destinatari delle partite di prodotti di origine animale provenienti da altri paesi comunitari, obbligo previsto dal Decreto legislativo nr. 23/2021, costituisce una problematica sanitaria in quanto non viene verificato se il prodotto provenga da stabilimenti in allerta, oltre a rappresentare una problematica circa la mancanza di tracciabilità , sia da un punto di vista sanitario che fiscale.


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