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Obbligazioni Cirio, importante vittoria a difesa dei risparmiatori salentini

Dopo oltre 20 anni di battaglie legali, hanno avuto ragione della strenua difesa della loro banca , con la restituzione integrale definitiva dei propri risparmi.

Dopo ben cinque gradi di giudizio, e oltre venti anni di causa, la Suprema Corte di Cassazione ha definitivamente messo la parola fine all’odissea vissuta da alcuni risparmiatori salentini che, nei primi anni 2000, avevano investito i loro risparmi nella ormai famose obbligazioni della vecchia Cirio.

Alcuni risparmiatori Salentini, su consiglio della loro Banca, avevano infatti investito oltre 100.000 euro (i risparmi di una vita) nelle obbligazioni Cirio Luxemburg poco prima del fallimento del noto gruppo alimentare.

Rivoltisi allo Studio Legale Mongelli ed ai partner di Legaliter.it, avviarono così un giudizio durato oltre venti anni, per la pervicacia con cui la Banca difendeva le proprie posizioni sino all’altro giorno in cui la Cassazione ha definitivamente messo fine al contezioso riconoscendo il diritto dei risparmiatori Salentini alla integrale restituzione di soldi investiti su consiglio della banca.

La Corte di Cassazione ha infatti confermato come sussistesse il preciso obbligo in capo alla Banca di informare il risparmiatore sulle caratteristiche peculiari dei prodotti finanziari offerti e sulla loro particolare rischiosità.

Si tratta di un principio basilare nei rapporti che intercorrono tra banca e investitori poiché le scelte che il risparmiatore fa devono essere consapevoli in merito alla loro potenziale rischiosità, e tale consapevolezza si può acquisire, affermano i Giudici della Cassazione, solo attraverso informazioni chiara, complete e non superficiali.

Infatti, sollecitata in questo senso dall’Avv. Piero Mongelli, che ha difeso con i partner di Legaliter i risparmiatori salentini, la Corte di Cassazione ha chiarito come la previsione dell’obbligo informativo a carico della banca (intermediario finanziario) è preordinata a riequilibrare l’asimmetria conoscitiva a favore dell’investitore in modo da consentirgli una scelta veramente consapevole. Tanto che, affermano sempre i Giudici della Cassazione, in caso di violazione dell’obbligo di informare adeguatamente l’investitore, sussiste una presunzione legale per cui il pregiudizio del risparmiatore deve ritenersi assodato per cui deve essere la banca a dimostrare fatti o eventi che facciano venire meno una tale presunzione.

Per l’avv. Mongelli, si tratta di una importante vittoria per i consumatori/risparmiatori, ed un ulteriore tassello che contribuisce a costruire il muro di diritti eretto a difesa degli investitori, con cui le grandi strutture finanziarie devono sempre più fare i conti.

Infatti, afferma il professionista, purtroppo, la quotidianità ci consegna sempre più storie di piccole grandi violazioni dei diritti a danno dei risparmiatori che bisogna osteggiare con fermezza e fiducia nella magistratura. L’ultima per esempio quella delle assicurazioni FWU che, pur presentando aspetti particolari, hanno investito migliaia di risparmiatori italiani. Una vicenda che merita molta attenzione perché si è consentito ad una società straniera di diritto lussemburghese di operare nel territorio Italiano attraverso una rete diretta di intermediari e, quindi, al di fuori delle garanzie finanziarie offerte in ogni caso dal sistema bancario.

Il consiglio che si può dare ai risparmiatori, infatti, è quello di non farsi “allucinare” dagli alti tassi di rendimenti (di molto superiori alla media), che in moltissimi casi nascondono rischi elevatissimi, di pretendere dagli intermediari finanziari informazioni chiare precise e dettagliate sul prodotto offerto e, soprattutto di prendersi sempre il giusto tempo per riflettere prima di firmare.


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