Cronaca Nardò Contratto di fiume del torrente Asso, via alla consultazione pubblica Pubblicato il Dossier di Conoscenza, osservazioni e contributi entro il 28 febbraio. 06/02/2025 circa 3 minuti Entro il 28 febbraio è possibile formulare contributi e osservazioni al Dossier di Conoscenza relativo al Contratto di Fiume del Torrente Asso. L’obiettivo è quello di raccogliere indicazioni da parte dei portatori d’interesse sulla percezione del quadro conoscitivo ricostruito, anche in termini di condivisione o integrazione delle risorse, criticità e proposte già individuate in materia di riqualificazione del contesto fluviale.Al fine di condividere i risultati del percorso compiuto con tutti i potenziali portatori di interesse nel percorso di formazione del Contratto di Fiume del Torrente Asso, gli elaborati del Dossier di conoscenza (relazione e tavole) sono stati resi disponibili al link https://www.contrattodifiumeasso.it/iscrizione-e-documenti/ e saranno pubblicati a breve sul portale www.sit.puglia.it nella sezione dedicata ai contratti di fiume disponibile all’indirizzo http://www.sit.puglia.it/portal/portale_cis/cdf. Nella documentazione è disponibile il modulo di condivisione e/o osservazioni dell’Analisi Conoscitiva (in formato editabile per la compilazione), che vanno forniti appunto entro il prossimo 28 febbraio. Per qualsiasi richiesta di chiarimento o di supporto è possibile scrivere all’indirizzo email segreteria@contrattodifiumeasso.it o contattare telefonicamente Francesca Lagna al numero 329.9837662.Com’è noto, Comune di Nardò e Regione Puglia hanno sottoscritto l’accordo per la promozione e incentivazione del Contratto di Fiume del Torrente Asso, che è uno strumento previsto dal Codice dell’Ambiente. Si tratta di un patto condiviso tra soggetti pubblici e privati, che, attraverso l’individuazione di una visione comune tramite una programmazione negoziata e partecipata, si prefiggono di tutelare, di valorizzare e di perseguire la riqualificazione ambientale e la rigenerazione socio-economica di un corso d’acqua contribuendo al suo sviluppo sostenibile. Il processo di formazione del Contratto di Fiume del Torrente Asso è stato avviato nel luglio 2021 e ha già visto la sottoscrizione del Documento d’Intenti da parte di numerosi stakeholders. La successiva costruzione dell’Analisi Conoscitiva è avvenuta in forma collettiva attraverso il coinvolgimento di enti istituzionali e di soggetti pubblici e privati, al fine di garantire la rappresentanza di tutti gli interessi legati alla gestione delle acque e la negoziazione di decisioni condivise in merito allo sviluppo del territorio. Diversi, infatti, sono stati gli incontri pubblici nonché i tavoli tecnici che si sono susseguiti nel corso del biennio 2023-2024 e che hanno permesso la redazione di un Dossier di conoscenza curato dalla segreteria tecnica del Contratto di Fiume e arricchito da alcuni importanti contributi esterni.“Il Contratto di Fiume – spiega l’assessora all’Ambiente Giulia Puglia – è stata una svolta nella vita difficile del Torrente Asso. Una novità di grandissimo rilievo per il territorio di questa area del Salento, sia da un punto di vista gestionale che, più in generale, ambientale. L’obiettivo è trasformare il canale in un bene comune da gestire in forma collettiva, abbassando il rischio idraulico e migliorandone lo stato ecologico. In questo percorso, ovviamente, è essenziale il contributo di tutti”.Il bacino dell’Asso si estende su una superficie di circa 255 kmq, che interessa il territorio di una quindicina di comuni della provincia di Lecce. Il torrente o canale Asso, il più lungo del Salento, nasce tra Collepasso e Cutrofiano e lungo il suo corso presenta come tributari altri torrenti e una serie di piccolissimi canali e scoline nei territori dei comuni di Galatina, Galatone e Nardò, dove esiste il suo recapito finale, rappresentato da un sistema di inghiottitoi carsici (tra le altre, la vora Colucce e la vora Parlatano). Gli allagamenti (soprattutto delle aree in prossimità del recapito finale) e il “cattivo” lo stato ecologico del corpo idrico richiedono appunto un approccio a livello di intero bacino e lo strumento del contratto di fiume rappresenta quindi la soluzione migliore.
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