Cronaca Politica Lecce 

Darsena di Frigole, dopo la sentenza del Tar, lo scontro tra Salvemini e Scorrano

Salvemini: “La nostra azione legittima per i giudici”. Scorrano: “Si poteva agire diversamente”.

Dopo che il Tar leccese ha respinto i ricorsi della Lega Navale, ritenendo legittime le azioni dell’amministrazione Salvemini per quanto riguarda la Darsena di Frigole, sono scoppiate le polemiche tra maggioranza e opposizione.

Secondo i giudici, è legittima la decisione della Regione Puglia di non prorogare nel 2022 la concessione dei terreni in Acquatina a causa della presenza di opere abusive realizzate dalla Lega Navale. Legittimo anche il trasferimento gratuito dalla Regione al Comune di alcune particelle che consentiranno la valorizzazione ambientale del bacino di Acquatina (Tramareterra).

I giudici hanno dato l’ok anche alla variante urbanistica del Comune di Lecce per realizzare i parcheggi previsti all’interno dello stesso progetto. Infine, per il Tar fu legittima la decisione del Comune di respingere la richiesta di concessione demaniale presentata nel 2023 dalla Lega Navale, sul presupposto che l’area utilizzata per le attività della Lega non ha i requisiti minimi per essere utilizzata coma darsena.

Carlo Salvemini ha dato fuoco alle polveri ricordando l’aggressione subita in passato: “Fummo costretti a predisporre una pagina del sito del comune di Lecce per smontare le fake news fatte circolare dalla Lega Navale di Frigole e dal centro destra cittadino. Venimmo derisi. E attaccati in campagna elettorale da chi preferì mettersi contro le ragioni dello stesso Comune pur di conquistare voti. Quello che resta, oltre l’amarezza per quanto accaduto in questi anni (con anche pesanti offese social ricevute), è il senso del nostro lavoro: la trasformazione in demanio marittimo dello specchio d’acqua del bacino di Acquatina che ne riconosce eventuali legittimi usi concessori; la realizzazione e classificazione di un vero punto di ormeggio a Frigole completo di tutti i servizi (parcheggi, bagni, stazione carburante ecc.) grazie ad un finanziamento di 3.150.000 euro ottenuto con il Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS); la valorizzazione ambientale e paesaggistica della zona grazie al progetto Tramareterra.
Anche Frigole risplende di luce riflessa. E da oggi anche di verità”.

L’assessore all’Urbanistica, Gianpaolo Scorrano, contrattacca: “Salvemini parla delle ‘vicende della Darsena di Frigole’, riconoscendo implicitamente l'esistenza di un punto di approdo nella nostra marina (da oltre sessanta anni) e non della foce di un fiume, come ha inteso fare, invece, nei tre anni appena trascorsi. È una darsena, lo è sempre stata e, finalmente, anche Salvemini ne dà atto, seppur a scoppio ritardato”. Scorrano stigmatizza quelle che chiama “insinuazioni, neanche tanto velate, sull’esito del voto a Frigole”.

Il centrodestra, secondo l’assessore, ha svolto il suo ruolo degnamente dai banchi dell’opposizione cercando “di tutelare l'ultimo approdo rimasto alla città capoluogo (da Brindisi a San Foca) e di salvaguardare i pescatori (professionisti e non), i marinai della Lega Navale Italiana e tutti coloro i quali, da quella Darsena, traevano il proprio sostentamento”.

Per Scorrano sono tanti gli impegni disattesi da Salvemini, “dall'ordine del giorno presentato dalla sua maggioranza, votato all'unanimità e mai attuato (variante urbanistica da allevamento ittico a infrastrutture nautico portuali) alla promessa effettuata (a verbale della Commissione XI di Controllo) che il personale portuale della darsena di Frigole sarebbe stato riassunto di lì a breve a San Cataldo”. I 5 lavoratori sono stati poi assunti dalla Lega Navale Italiana di Frigole.

L’assessore spiega che Salvemini “avrebbe fatto meglio a rivolgere il proprio ‘j'accuse’ a se stesso, perché se è vero, com'è vero, che la sentenza ha dato ragione all'amministrazione dell'epoca ribadendo il diritto della stessa a pianificare sul proprio territorio, è altrettanto vero che la ‘vicenda della Darsena di Frigole’ avrebbe potuto e dovuto essere gestita diversamente, in maniera partecipata e salvaguardando il più possibile l'unico punto di ormeggio rimasto per la sicurezza della nostra costa, raggiungendo poi lo stesso identico risultato”.

“Non è dato, oggi, sapere se la LNI sezione di Frigole deciderà di impugnare o meno la sentenza, ma una cosa è certa: c'è ben poco per cui autoincensarsi e ornarsi di gradi; da sindaco uscente, con la regione Puglia, la provincia di Lecce, l'ASL, l’AQP e chi più ne ha più ne metta saldamente nelle mani della sua parte politica è riuscito nella più difficile delle missioni: perdere - conclude Scorrano - E il giudizio popolare è l'unico davvero giusto e insindacabile”.
G.G.


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