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Glykós, il Passito da Negroamaro della Cupertinum, convince i Sommelier AIS e vince DolcePuglia

La Giuria ha premiato per la settima volta il vino ottenuto dalla vinificazione di uve Negroamaro coltivate nei vigneti di Copertino e appassite al sole del Salento.

Il Glykós si aggiudica per la settima volta il Premio DolcePuglia - sezione vini da uve nere - dell’Associazione Italiana Sommelier, concorso arrivato alla sua XVI edizione.

Edizione 2015, 2017, 2018, 2019, 2021, 2022 e 2023: ormai il Glykós è una sicurezza e una bandiera dell’enologia pugliese. La manifestazione è stata ideata e condotta da Vincenzo Carrasso, presidente AIS Murgia e da Giuseppe Baldassarre, consigliere nazionale AIS.

La manifestazione si è svolta a Gioia del Colle, ospitata dal 36° Stormo Caccia Aeronautica Militare. Durante la presentazione hanno - tra gli altri - portato il proprio contributo, tra gli altri: Giancarlo Fiume, Massimiliano Pomiato - Comandante 36° Stormo Caccia, Giovanni Mastrangelo, Sandro Camilli Giacomo D’Ambruoso, Dario Stefano, Anna Gennari.

La Giuria ha premiato ''la qualità superiore del Glykós, la maestosa concentrazione della ricchezza compositiva, la suadenza avvolgente ed espressiva di questo sontuoso passito. Un grande vino di eccellenti doti viticole, di un’enologia di trasformazione netta''. Grande felicità alla storica Cantina di Copertino per un riconoscimento che premia il lavoro dei soci conferitori e di tutto il team guidato dal presidente Francesco Trono, ha ritirato il premio assieme all’enologo Giuseppe Pizzolante Leuzzi. Inoltre, al presidente Trono è stato conferito un Riconoscimento speciale ''per l’encomiabile lavoro svolto nella valorizzazione del negroamaro''.

Glykòs, il primo Passito da Negroamaro. Durante la vendemmia 2012, dopo qualche anno di studi e sperimentazioni, l’enologo Giuseppe Pizzolante Leuzzi si convinse di uno dei tanti sogni che lo accompagnavano da tempo. Sì, dal negroamaro in purezza si può ottenere un Passito dal grande racconto. Affinò le tecniche di appassimento, sia in vigna che sui graticci e nel febbraio successivo imbottigliò la prima annata. Qualche mese di affinamento in bottiglia e a maggio il Glykòs si presentava in tutta la sua complessità narrativa.

Glykós, in greco, significa dolce; è ottenuto dalla vinificazione di uve Negroamaro coltivate nei vigneti di Copertino e appassite al sole del Salento, dove viene parlato tutt’oggi un idioma grecanico e dove la coltivazione della vite fu introdotta dagli antichi greci. Il Glykòs ha convinto ed entusiasmato da subito, critica e pubblico. E ogni annata prodotta dal 2012 è stata una conferma.


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