Cultura Castro 

Statua di Atena di Castro: via al restauro

La statua – alta circa m. 3,40 e databile alla seconda metà del IV sec. a.C., opera di scultori greci di Taranto.

Avranno inizio venerdì le attività di restauro della statua di Atena di Castro. La statua è stata rinvenuta tra il 2015 e il 2016 in località Capanne nell’ambito di campagne di scavi archeologici ancora in corso. Il restauro è disposto sulla base dell’Accordo sottoscritto tra il Soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Brindisi e Lecce Francesca Riccio– e il Sindaco del Comune di Castro Luigi Fersini e avrà luogo nell’ambito delle attività promosse dal MAR-Museo Archeologico di Castro per la valorizzazione dello straordinario patrimonio culturale portato alla luce nel corso degli scavi iniziati nel 2000.

La statua – alta circa m. 3,40 e databile alla seconda metà del IV sec. a.C., opera di scultori greci di Taranto - è stata rinvenuta nell’ambito delle ricerche archeologiche condotte su concessione del Ministero della Cultura al Comune di Castro, con la direzione scientifica del prof. Francesco D’Andria ed il coordinamento del dott. Amedeo Galati e sulla base di finanziamenti della Regione Puglia, del prof. Francesco De Sio Lazzari e dell’Inner Wheel Tricase Santa Maria di Leuca. Il busto della statua colossale era stato rinvenuto nel 2015, mentre il 18 marzo scorso è venuta alla luce la parte inferiore della statua in pietra leccese che permette di avere una visione quasi completa dell’antico simulacro (sinora la testa non è stata ritrovata), la più grande statua di tutta la Magna Grecia.

I lavori di restauro, resi possibili grazie al contributo assicurato dalla Fondazione “Banca Popolare Pugliese – Giorgio Primiceri” - Onlus, saranno eseguiti dalla Ditta Domus Costruzioni Srl col coordinamento del restauratore Mario Catania. «Il progetto di intervento prevede la ricomposizione dei tre frammenti maggiori della parte inferiore della statua - il piede sinistro era stato rinvenuto nel 2015 - la pulitura meccanica delle superfici, l’incollaggio delle schegge rinvenute nel corso dello scavo e la ricollocazione dei due blocchi del busto e della parte inferiore su un nuovo basamento».

«Si tratta di un ritrovamento di grandissima importanza, un patrimonio dello Stato che ne deve assicurare la conservazione e la valorizzazione, impegnandosi in collaborazione con altri soggetti pubblici e privati, Comune, esperti e sponsor, a vario titolo coinvolti per condividere idee, responsabilità e risorse», ha dichiarato la Soprintendente Francesca Riccio.

''Si prevede che i lavori termineranno entro due mesi - ha dichiarato la Soprintendente Francesca Riccio – ha dichiarato il Presidente della Fondazione Banca Popolare Pugliese - Giorgio Primiceri” Onlus: «Proseguiamo, supportando questo restauro, nella nostra missione di valorizzare le più importanti testimonianze della cultura e dell'arte dei nostri territori. per restituirle alla fruizione dei nostri concittadini e dei visitatori di questa terra, per una visione reale di quello che la storia ci ha raccontato relativamente all'importanza delle coste del Salento, già nell'antichità luogo di commerci e scambi tra le popolazioni che si affacciavano su quel Mediterraneo la cui denominazione di mare nostrum continua ad essere sottolineata e rafforzata dai ritrovamenti degli studiosi che proseguono nel loro meritorio impegno», ha dichiarato, infine, il Vicesindaco e Assessore alla Cultura Alberto Capraro.


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