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A Nardò il murale che raffigura la statua di Livia Drusilla

È opera di Ligama. La scultura fu ritrovata negli scavi per realizzare l'edificio scolastico.

Un altro murale sulle strade della città di Nardò, il 18° dal 2016 ad oggi. È stato realizzato sulla parete laterale di un immobile residenziale in via Pompiliano in zona 167 da Ligama e raffigura la scultura di epoca romana ritrovata nel 1908 durante gli scavi per la realizzazione dell’istituto scolastico di Piazza Umberto I e attribuita dall’architetto e storico Giancarlo De Pascalis alla figura di Livia Drusilla Augusta.

Una scultura integra al momento del ritrovamento, ma di cui si persero poi la testa e il busto (la porzione superstite dal 2018 è custodita nel castello). Per questo, non conoscendo le fattezze dell’intera statua, Ligama si è rifatto a una scultura di Livia Drusilla Augusta, presumibilmente identica, rinvenuta a Paestum.

Si tratta di un lavoro che esalta un frammento della storia della città, come accaduto per esempio con il murale sulla storia dei ceramisti neretini, realizzato da Manolo Mesa su un fabbricato in via Caduti di via Fani, o con il murale di Rame13 su via della Costituzione, omaggio alle origini leggendarie di Nardò. La statua di Livia Drusilla Augusta, infatti, fu “letta” dagli storici come risalente al “municipium”, una traccia evidente delle frequentazioni dei Romani nel territorio neretino. Livia Drusilla Augusta era l’ultima moglie di Ottaviano Augusto, imperatore di Roma, e la madre di Tiberio. Divinizzata dall’imperatore Claudio nel 42 d.C., il suo culto fu rafforzato dall’identificazione con la dea Cibele o Cerere, divinità della fertilità dei campi e dei raccolti.

Il murale è frutto della collaborazione tra l’assessorato alla Cultura guidato da Giulia Puglia e il consigliere comunale con delega alla Street Art Gianluca Fedele.

“Ritengo questo – spiega Gianluca Fedele – un altro lavoro importante per la promozione del territorio e per esaltare la storia della città. La street art ingentilisce i luoghi e li valorizza, in questo caso “immortalando” un elemento di una vicenda storica che non tutti conoscono, cioè la statua ritrovata nel 1908 negli scavi per la realizzazione della scuola di piazza Umberto I. Una scultura attribuita a Livia Drusilla Augusta, in parte andata distrutta o defraudata e il cui frammento rimasto è custodito al castello. Segno tangibile delle frequentazioni dei Romani sul nostro territorio. Ligama ne ha fatto un murale molto bello, devo ringraziare lui, l’assessora Giulia Puglia, la ditta Nuovapanelectric srl di Nardò per il supporto logistico”.

Ligama è un artista siciliano, già autore (a giugno scorso) del murale dedicato all’infanzia, con il volto di una bambina di pochi mesi che dorme, sul prospetto dell’istituto scolastico di via Crispi. Dal 2016 Ligama è presente nelle line up dei più importanti festival di arte urbana. Il suo lavoro più conosciuto è UL (“Uncommissioned Landascape”), una “manipolazione” del paesaggio rurale siciliano. Dal 2019 i colori convivono con reperti d’arte classica e con piante che, come i ruderi, compaiono all’improvviso. I progetti “Noblesse Oblige” e “Sikanie” caratterizzano la sua attuale produzione sia privata che pubblica, in Italia e all'estero.

Anche questo murale fa parte della serie di Festart. Com’è noto, lo scorso anno il Comune di Nardò ha avviato un’indagine conoscitiva per rilevare l’interesse di artisti italiani e stranieri a realizzare nuovi murales (mettendo a disposizione per la prima volta delle risorse finanziarie). Il progetto si chiama appunto “Festart – Festival della Street Art” e vuole promuovere la rigenerazione del territorio attraverso l’arte contemporanea e quindi nuove opere di street art, anche attraverso la “vetrina” di un festival. La cui organizzazione è stata affidata all’associazione di promozione sociale Walls of World, attiva sin dal 2014 con Viavai Project, un progetto multidisciplinare di carattere artistico-culturale che ha avviato un processo di ricerca, sperimentazione e progettazione partecipata insieme ad artisti contemporanei internazionali.

“Via”, che è sinonimo di strada, è anche l’anagramma di “vai”, e quindi inizio di un percorso. “Viavai” è accezione, inteso come spostamento, come passaggio in luoghi su cui si lascia traccia. Viavai non è solo un contenitore di esperienze, ma un processo creativo generato e partecipativo basato sul concetto di comunità intesa come luogo della compresenza dei segni e delle pluralità di senso, dove noi viviamo, comunichiamo e conosciamo attraverso molteplici esperienze generando nuove connessioni.


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