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Il disturbo sociale del russatore notturno: ecco come intervenire

Si chiama roncopatia, un respiro pesante e rumoroso mentre si dorme: è un disturbo respiratorio del sonno caratterizzato dal russamento e spesso anche da apnee respiratorie o arresti del respir...

Si chiama roncopatia, un respiro pesante e rumoroso mentre si dorme: è un disturbo respiratorio del sonno caratterizzato dal russamento e spesso anche da apnee respiratorie o arresti del respiro più o meno prolungati. Gli esperti dell’Humanitas lo definiscono anche un “disturbo sociale”, che in alcuni casi può far saltare i matrimoni: si comincia dormendo in letti separati. I guai, però,  non si limitano ai problemi di coppia: a lungo andare ne risente l’apparato cardiovascolare (ipertensione aritmie), quello respiratorio, cerebrale (disturbi cognitivi come perdita di memoria, fatica alla concentrazione, calo del desiderio sessuale ed accessi di sonnolenza diurna) e si possono verificare alterazioni metaboliche come diabete e sovrappeso.  Il disturbo caratterizzato dal russamento, se accompagnato da apnea ostruttiva nel sonno (OSAS), bisogna intervenire senza perdere tempo. La roncopatia interferisce con la vita di tutti i giorni. Chi soffre di apnee notturne, ad esempio, può avere dei problemi a rinnovare la patente di guida. Questo disturbo, a medio e lungo termine, ha impatti rilevanti anche sullo stato di salute generale e sulle persone che ci circondano. Lo stile di vita, le malformazioni cranio-facciali e le anomalie oro-faringee possono contribuire all’insorgere della malattia. “Roncopatia è il termine medico che si riferisce al russamento, il rumore generato dalle vie respiratorie durante il sonno - spiega il dott. Fabrizio Costantini, Otorinolaringoiatra di Humanitas Medical Care in via Murat a Milano - Che sia a bocca aperta o chiusa, con sbuffo o con soffio, una cosa è certa: è un disturbo che rovina il sonno non solo del russatore, ma anche del partner. Sono molte, infatti, le coppie che si lamentano del disturbo: il più delle volte il povero russatore è addirittura cacciato dalla stanza! Al di là di chi subisce il fastidioso rumore, non è da sottovalutare la salute di chi ne soffre”. In occasione della Giornata mondiale del sonno, sabato 14 marzo i poliambulatori Humanitas Medical Care di Milano si dedicheranno alla prevenzione della roncopatia. “Russatore notturno? #DoNotDisturb”: è questo il nome dell’iniziativa di prevenzione organizzata per il mese di Marzo nei poliambulatori Humanitas Medical Care. “Russare è un disturbo comune che colpisce a tutte le età, anche i bambini. Quando è associato ad apnea ostruttiva nel sonno (OSAS), cioè un’interruzione transitoria della respirazione dovuta alla chiusura delle vie aeree superiori (fosse nasali, orofaringe, ipofaringe o laringe), russare diventa una malattia che necessita di cura” - spiega il dott. Fabrizio Costantini. RUSSARE NON SIGNIFICA AVERE UN SONNO PROFONDO: È UN PROBLEMA SERIO “Le apnee sono responsabili della riduzione di ossigeno nel sangue e nel cervello e causa dei numerosi risvegli notturni. Alcuni accorgimenti, come rialzare la testa del letto di 5-10 cm, dormire di lato con un cuscino dietro la schiena ed evitare l’assunzione di farmaci o sedativi per dormire, possono aiutare a ridurre le apnee” - puntualizza la dottoressa Chiara Re, Otorinolaringoiatra di Humanitas Medical Care in via Domodossola a Milano.  Contrariamente a quanto si pensa, il russare non è una prerogativa solo maschile: il disturbo colpisce anche donne, bambini e può diventare più frequente con l’invecchiamento. “In questi casi, prevenzione è la parola d’ordine! Il problema a volte è sminuito da molte persone che pensano erroneamente che russare sia sinonimo di ‘riposo profondo’. Per ridare la giusta importanza al tema, Humanitas Medical Care si schiera a sostegno della salute dei russatori, aprendo le porte ad adulti e bambini con consulti gratuiti e consigli di prevenzione”. LA DIAGNOSI  Il primo consiglio da dare a chi sospetta di essere affetto da roncopatia cronica è quello di non fare autodiagnosi, ma di rivolgersi agli esperti: otorinolaringoiatra, pneumologo o neurologo. Sono necessarie indagini puntuali, come la polisonnigrafia, di cui vi abbiamo parlato in un precedente servizio: è un esame che valuta la presenza e la gravità dei disturbi respiratori del sonno e consiste nella registrazione di vari parametri durante il sonno (russare, ossigenazione del sangue, frequenza cardiaca, movimenti del corpo, microrisvegli, la qualità del sonno e altro). Tra le tecniche diagnostiche spicca anche l’endoscopia del sonno: consiste in una induzione del sonno con un farmaco ipnotico che permette al paziente di dormire in modo molto simile al sonno spontaneo consentendo una valutazione endoscopica della respirazione del soggetto. Ci sono alcuni segni che non dobbiamo sottovalutare: se ogni notte, per almeno 6 mesi,  russiamo e abbiamo pause respiratorie (apnee), dobbiamo rivolgerci allo specialista.  I sintomi riferiti dal paziente che soffre di roncopatia sono risvegli frequenti, con sensazione di soffocamento, mal di testa al risveglio, sonnolenza e stanchezza diurna, ridotto grado di vigilanza, concentrazione e attenzione, depressione e ridotto desiderio sessuale.  CURE DIVERSE A SECONDA DEL PROBLEMA  La roncopatia cronica può essere curata  in maniera non invasiva oppure chirurgicamente. Spesso basta solo dimagrire perché è generata da disturbi metabolici come sovrappeso e obesità. A volte si tratta di apnee ostruttive e allora è necessario l'utilizzo di maschere nasali che durante il sonno insufflano aria a pressione facendo scomparire il russamento. In alcuni pazienti ci può essere la necessità dell’applicazione di dispositivi orali notturni che impediscono la chiusura delle prime vie aeree durante il sonno (Oral Appliance). A volte, però, la chirurgia non può essere evitata, ma si sono fatta strada ormai interventi sempre più mininvasivi che possono essere eseguiti a volte anche in anestesia locale. Tutte queste terapie possono, inoltre, essere variamente integrate le une con le altre in base al caso specifico ed alle condizioni generali del paziente. “La terapia chirurgica del disturbo si occupa di disostruire le zone responsabili delle apnee e di ridurre/abolire il rumore da russamento. Le nuove tecniche chirurgiche sono sempre più affinate, mininvasive e molto ben tollerate dal paziente” - rassicurano gli esperti dell’Humanitas. Gaetano Gorgoni

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