Notte della Taranta Calimera Per la Notte della Taranta a Calimera va in scena la memoria Il festival itinerante “La Notte della Taranta” continua il suo viaggio nell’arte che racconta la storia di una terra, il Salento ricco di tradizioni. Ed è proprio l... 09/08/2019 a cura della redazione circa 5 minuti Il festival itinerante “La Notte della Taranta” continua il suo viaggio nell’arte che racconta la storia di una terra, il Salento ricco di tradizioni. Ed è proprio la memoria la chiave di lettura dell’ottava tappa, nella notte di San Lorenzo, che si svolgerà a Calimera, dove ad aprire la serata sarà lo spettacolo teatrale “Pupe di pane-una performance sul pane e le sue storie”. La regia di Tonio De Nitto offrirà agli spettatori uno spettacolo in cui il pane sarà al centro di un viaggio che mette in gioco la creatività e la memoria, attraverso una performance sulla sua preparazione e le sue storie. Intorno a una tavola da lavoro, la mattrabbanca, cinque attrici compiranno un rituale che riporterà alla memoria di tutti una tradizione che attraversa dialetti e cucine diverse, quella delle pupe di pane: bambole che si modellavano in attesa della Pasqua, in un tempo in cui i bambini non avevano nulla e la fantasia ero lo strumento più potente per inventare giochi e passatempi. Fatte con un impasto dolce, le pupe erano uno dei pochi doni ricevuti dai bambini e per questo tanto speciali; una sorta di talismano contro le disgrazie, ma anche un rito che si rinnovava e raccontava la storia di donne che dopo aver maneggiato la farina per ore, davano vita ad un impasto su cui vegliare prima dell’uccata, l’infornata. Lo spettacolo ideato, scritto e interpretato da Angelica Dipace, Benedetta Pati, Giulia Piccinni, Antonella Sabetta e Carmen Ines Tarantino è prodotto dall’Accademia Mediterranea dell’Attore di Lecce. L’appuntamento con Le pupe di Pane è alle ore 19 in Largo Immacolata presso la Fondazione “Tommasi” e nella stessa serata saranno in programma due repliche, rispettivamente alle ore 20 e alle ore 21. Per tutti e tre gli appuntamenti è previsto un numero massimo di 35-40 spettatori, è quindi richiesta la prenotazione al numero 3240594511. Contemporaneamente allo spettacolo teatrale, per la sezione Il borgo racconta, alle 19 da Largo Immacolata partirà una visita guidata a cura della pro loco di Calimera. Il tour transiterà da via Costantini verso il centro storico da cui si potrà ammirare la bellezza architettonica della chiesa madre del paese dedicata al protettore San Brizio; da qui si intraprenderà via Montinari per arrivare alla Villa comunale e alla stele greca. Il tour si chiuderà alla cappella di San Vito. La visita è aperta a tutti, gradita la prenotazione al numero 3240594511. La serata continuerà con i concerti di Altra Tela alle ore 21 in Largo Immacolata, dove ad esibirsi sarannoOtello Profazio dalla Calabria e a seguire Canio Loguercio e Alessandro d’Alessandro di Napoli, tre dei tanti graditi ospiti che il festival richiama a sé per celebrare l’incontro della cultura salentina con quella delle altre regioni del nostro paese proclamandosi festival delle culture d’Italia. Otello Profazio è un artista calabrese che ha interpretato nella sua lunga carriera le storie del Sud; cantautore e cantastorie, è interprete delle tante anime del meridione, e la sua voce si adatta ai diversi registri dei canti, da quelli di amore a quelli di lotta e di denuncia. Premio Tenco alla carriera nel 2018, sorprende anche con il suo ultimo album di inediti ‘La storia’. Canio Loguercio, lucano di nascita e napoletano d’adozione, è un musicista, poeta e performer; nello spettacolo con Alessandro D’Alessandro, organettista e coordinatore artistico dell’Orchestra Bottoni, propone un viaggio fra suoni, parole e suggestioni nella lingua madre delle passioni, il napoletano. Un’ora più tardi sarà ancora la tradizione popolare a guidare la tappa di Calimera verso la conclusione con una delle principali novità di questa 22ma edizione, “Pizzica in Scena” la performance del Corpo di Ballo de “La Notte della Taranta” volta a creare un connubio tra luci, suoni, movimento e architettura. Ad esibirsi saranno i ballerini Serena Pellegrino, Stefano Campagna, Marco Martano, Lucia Scarabino e Mihaela Coluccia; l’appuntamento è per le ore 22 in piazza del Sole. Sempre qui al termine della performance danzante, per la sezione concerti Ragnatela si esibiranno Sette Bocche e Antonio Amato Ensemble. Artisti provenienti dalla Campania, Sette Bocche condividono l’esperienza della musica popolare, con una chiave interpretativa del tutto personale, molto vicina al Nu Folk. Il progetto musicale del gruppo è un cammino di ricerca sulle origini della cultura del territorio, con la riscoperta del materiale folklorico inedito appartenente all'area geografica dell'Agro e dei Monti Picentini. La “necessità” di fare spettacolo, la passione per il teatro e le differenti influenze musicali hanno portato i sette componenti del gruppo a dar vita al loro percorso artistico che, oltre a dare voce al mondo contadino, alterna momenti musicali e coreutici a momenti di grande interazione con il pubblico, chiamato a rispondere a simpatiche provocazioni e a prendere parte alle danze. Il ritrovato interesse verso questa musica allo stesso tempo nuova e antica, nasce anche dalla possibilità di poter partecipare alle feste popolari o ai concerti, armati di castagnette, foulard, gonne "gitano-folk-contadine", con una conoscenza più o meno ampia delle danze. Tante le collaborazioni di Sette Bocche, da James Senese a Eugenio Bennato passando per Enzo Gragnaniello. Sul palco Angelo Plaitano (chitarre e voce), Daniela Dentato (danza e voce), Francesca La Ragione (danza e voce), Alfredo Marraffa (flauti), Antonio Rizzo (basso elettrico e voce), Pasquale Di Lascio (percussioni e tamburi a cornice), Giovanni Fasano (batteria). A calcare lo stesso palco, in chiusura sarà Antonio Amato una delle voci dell’Orchestra Popolare de “La Notte della Taranta”. Il suo ensemble è composto da altri musicisti dell’Orchestra: Antonio Marra (batteria) Nico Berardi (fiati e zampogna) Roberto Gemma (fisarmonica). E dai musicisti Valerio Rizzello (tastiere-oboe) Palmiro Durante (chitarra) Armando Ciardo (violino) Luigi Baldassarre (basso) e dalla danzatrice Cristina Frassanito. Nei concerti strumenti acustici si intrecciano in simbiosi con strumenti elettronici e sonorità moderne, con una particolare attenzione alle ritmiche ipnotiche e ancestrali che rappresentano la colonna portante della ‘pizzica’. In dieci anni di attività il gruppo è riuscito a sviluppare un sound originale e ben riconoscibile.
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