Arte e archeologia Ugento Scoperta archeologica ad Ugento: ritrovata una tomba con tre scheletri La sepoltura, risalente con ogni probabilità all’Età romano-repubblicana, ha restituito 4 monete non ancora leggibili ed una lucerna a pasta grigia. Nuove testimonianze utili all... 07/08/2019 a cura della redazione circa 1 minuto La sepoltura, risalente con ogni probabilità all’Età romano-repubblicana, ha restituito 4 monete non ancora leggibili ed una lucerna a pasta grigia. Nuove testimonianze utili alla ricostruzione della storia di Ugento. A darne notizia la Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto che ha reso noto i risultati di alcuni saggi effettuati appena fuori dall’attuale centro abitato, in una proprietà privata. Oltre ad alcune strutture murarie probabilmente databili ad epoca medievale, è emersa una sepoltura di grande interesse per lo studio della ritualità funeraria. Si trattava di una fossa in nuda terra nella quale erano stati deposti in momenti successivi tre individui, rinvenuti ancora in connessione anatomica. La sepoltura, risalente con ogni probabilità all’Età romano-repubblicana, ha restituito ben 4 monete non ancora leggibili ed una lucerna a pasta grigia. Una volta rimossi gli scheletri, sono venute alla luce quattro controfosse all’interno delle quali erano stati deposti i resti degli inumati sepolti in precedenza e alcuni oggetti di corredo: in particolare, oltre ad una trozzella e ad un vasetto miniaturistico acromo, forse inquadrabili nel III a.C., all’interno di una delle fosse era stata sepolta con cura una oinochoe (un contenitore per mescere il vino) di grande bellezza, con corpo baccellato, databile ad epoca ellenistica. “Il contesto -scrive la Soprintendenza- sembra testimoniare il riuso di una fossa sepolcrale da parte di un gruppo famigliare che ha tramandato la propria memoria lungo almeno due secoli, dall’età definita messapica, per la presenza della popolazione autoctona, all’epoca della dominazione romana. Gli scheletri rinvenuti all’interno della sepoltura nei prossimi mesi saranno oggetto di uno studio archeoantropologico approfondito, finalizzato a chiarire gli aspetti legati all’età e il sesso dei defunti, alle condizioni di vita e alla presenza di eventuali indicatori di legami parentali che possano confermare la presenza di individui appartenenti al medesimo gruppo famigliare”.
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