Ambiente Politica Melpignano Melpignano, sì a un centro di trasferenza. Toma frena: "Serve riflessione" Dopo la disponibilità data dal Comune, arriva la replica del sindaco del centro confinante. Melpignano disponibile ad accogliere un centro di trasferenza della frazione organica dei rifiuti,... 19/06/2019 a cura della redazione circa 3 minuti Dopo la disponibilità data dal Comune, arriva la replica del sindaco del centro confinante. Melpignano disponibile ad accogliere un centro di trasferenza della frazione organica dei rifiuti, in conseguenza della chiusura dei centri di compostaggio di Ginosa, Lucera e Deliceto: la decisione è arrivata nell’audizione della V commissione regionale, tenutasi lo scorso 17 giugno. Polemizzano con la scelta del sindaco, Ivan Stomeo, i consiglieri comunali del Movimento Regione Salento, Giuliana Coluccio e Luigi Montinaro: “Siamo alle solite – affermano -, si predica bene e si razzola male. Il Sindaco, Delegato Anci per i rifiuti, si vanta tanto del suo impegno per la tutela e la salvaguardia del territorio di Melpignano, adesso lo svende pur di incassare i soldi del ristoro ambientale, raccogliendo i rifiuti che gli altri Comuni non vogliono a casa loro. Con l'estate ormai avviata e il caldo anomalo, la frazione umida dei rifiuti, fermenterà provocando gravi disagi sia per Melpignano che per i paesi limitrofi”. “Se il sindaco – proseguono - fosse stato attento ed oculato, avrebbe preteso in anticipo tutti gli elementi valutativi da parte dell'AGER Puglia, ARPA e ASL di Lecce, prima di dare la disponibilità”. Anche il sindaco di Maglie, Ernesto Toma, interviene: “Pur comprendendo le probabili ragioni che hanno indotto il sindaco di Melpignano a dare il consenso a detto trasferimento per far fronte alle difficoltà dell’Aro 11, ancora privo del centro di trasferenza previsto, permangono, tuttavia, forti perplessità riguardo l’opportunità, per il Comune di Maglie, di aderire a tale profferta”. “Oltre alle perplessità avanzate dallo stesso sindaco di Melpignano e dal consigliere Blasi, così come riportate dalla stampa, circa la necessità di avere il parere sia da parte dell’Asl che da parte di Arpa anche per l’utilizzo per un breve periodo dell’impianto, non va sottaciuto, in primo luogo, il fatto che l’impianto in questione non è stato costruito per essere utilizzato quale centro di trasferenza e, pertanto, dovrebbe essere adeguato ad un utilizzo diverso da quello originario in tempi compatibili con lo stato emergenziale in atto. Peraltro, sarebbe opportuno mettere in campo un adeguato sistema di tracciabilità dei rifiuti che eventualmente dovrebbero essere conferiti nel sito di Melpignano anche attraverso l’utilizzo per il loro trasporto di mezzi omologati”. Per Toma, non va nemmeno trascurata, in secondo luogo, “la difficoltà evidente a reperire altri impianti di compostaggio presenti in Puglia, stante la chiusura di ben tre siti, e, al contempo, la opportunità offerta dal Sindaco di Melpignano di utilizzare un centro di trasferenza veloce. Il pericolo, però, è che i rifiuti organici possano rischiare di rimanere per settimane in un impianto, peraltro forse inidoneo. Tanto lo affermo pur conoscendo le difficoltà di Ager nell’individuare un centro di stoccaggio per l’Aro 7 a cui appartiene Maglie – difficoltà che già perdurano da qualche mese e che non consentono di avviare il programma di raccolta dell’organico nei 22 Comuni che raggruppa”. “Ricordo, infine, a me stesso – aggiunge - che l’area su cui insiste l’impianto in oggetto, pur ricadendo nel Comune di Melpignano, è assai vicina al territorio di Maglie e insiste in un comprensorio di grande interesse turistico, nel quale risiedono numerose strutture di accoglienza e di ristorazione, oltre all’aeroporto turistico, che potrebbero gravemente essere danneggiate da una poco accorta gestione dei rifiuti. Oltre all’inevitabile ricaduta occupazionale negativa che ne deriverebbe non vanno sottovalutati neanche gli inesorabili disagi che insorgerebbero per i cittadini di Maglie e di Melpignano che, tradizionalmente, utilizzano le abitazioni estive per le vacanze”. Per Toma, serve una maggiore e accurata riflessione riguardo l’opportunità di mettere in campo “azioni ed iniziative che potrebbero danneggiare ulteriormente i territori e i cittadini del Comune di Maglie già messi a dura prova dai continui miasmi provenienti dall’impianto di depurazione e da altri non ancora ben identificati fattori di disagio ambientale”.
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