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Slot machine modificate, sequestro in tutta Italia

Parte dalla Procura di Lecce un'inchiesta sulle slot truccate che coinvolge tutta Italia. In corso diverse perquisizioni nelle aziende Salentine che producono e distribuiscono le schede. Tutto &e...

Parte dalla Procura di Lecce un'inchiesta sulle slot truccate che coinvolge tutta Italia. In corso diverse perquisizioni nelle aziende Salentine che producono e distribuiscono le schede. Tutto è partito da un'operazione di routine. Nel corso dei controlli per la prevenzione degli illeciti nel settore degli apparecchi da divertimento ed intrattenimento, a San Marzano di San Giuseppe, comune del basso tarantino, è stata ritrovata una scheda per slot machine truccata commercializzata dalla Play One, azienda di Racale. La Procura di Lecce, insieme alla Guardia di Finanza, ha così voluto vederci chiaro, disponendo il controllo di 76 schede per slot distribuite in tutta Italia. Nell'operazione, tutt'ora in corso, sono coinvolte ben 14 Regioni e 69 comuni, di cui 3 in provincia, Taurisano, Ruffano e Nardò. Gli inquirenti stanno cercando adesso di risalire alle persone coinvolte nella truffa. Finora sono 4 gli indagati, afferenti alle aziende che hanno prodotto, commercializzato e distribuito le schede taroccate. Tra queste due sono salentine, ovvero la ditta che le ha commercializzate, la Play One di Racale, e distribuite, la Fantasy Bet di Copertino. Difficile risalire al momento a chi abbia ideato la truffa ai danni dei giocatori, che vincevano meno di quanto avrebbero dovuto, e all'Erario, che ha riscosso meno tasse. Le schede truccate erano infatti programmate per un numero di vincite inferiori a quanto prescritto per legge, aumentando così gli introiti dei gestori che inoltre, dichiarando meno del dovuto, evadevano le relative tasse. I giochi del tipo new slot, come quelli in questione, prevedono infatti che in automatico vengano inoltrati i dati sull'attività e gli incassi ad un sistema di controllo. In questo caso la manipolazione delle schede informatiche permetteva di inoltrare solo dati parziali. Le accuse per gli indagati sono di ricettazione, frode informatica e manipolazione informatica. Chiusa l'attuale fase probatoria, gli inquirenti saranno in grado di stabilire se le schede venivano alterate fin da principio dalla ditta di produzione, la Slot Play di Roccella jonica che ne aveva certificato anche l'idoneità, o in seguito dalle aziende salentine. mp

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