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Terza Consulta, petizione al sindaco per dire basta al taglio degli alberi in città

Richiesta di impegno all'Amministrazione comunale per fronteggiare l'inquinamento atmosferico e non depauperare il già esiguo patrimonio arboreo cittadino.

La Terza Consulta Comunale di Lecce (Assetto e gestione del territorio, ecologia, ambiente e qualità della vita) lancia all'unanimità una Petizione al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale, ai sensi dell'art. 16 dello Statuto Comunale.

Strumento tradizionalmente poco utilizzato, le Petizioni sono invece il primo degli istituti di partecipazione delineati dallo Statuto, uno strumento che consente la partecipazione attiva dei cittadini alla vita della Città. E' teso a chiedere delle richieste di impegno all'Amministrazione da parte di almeno 500 cittadini, residenti e non, che abbiano compiuto almeno 16 anni.

Proprio mentre le seghe elettriche stanno, in questi giorni, disboscando una piccola pineta in Piazzale Pisa con l'alibi della mitigazione del rischio idrogeologico, la Consulta ritiene urgente promuovere una petizione popolare tesa ad una moratoria dei tagli di alberi non pericolanti, in attesa che venga varato il Piano e il Regolamento del Verde, sulla cui adozione il Comune di Lecce è inadempiente dal 2013, anno in cui la legge n. 10 ne prescrisse l'adozione in tutti i comuni sopra i 15.000 abitanti.

Lecce, città agli ultimi posti nazionali per verde urbano pro capite, non può permettersi, in assenza di pianificazione, la perdita di un solo albero sano in più rispetto a quelli già persi in questi anni.

Di seguito il testo della Petizione:
Lecce è una città dalla performance ambientale assai scadente. Il Rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente 2022 la relega al 75° posto su 105 capoluoghi, quindi prossima all'ultimo quarto della classifica nazionale. Lecce è afflitta da un tasso di motorizzazione altissimo (72 auto ogni 100 abitanti), uno dei valori maggiori d’Europa, che produce una bassa qualità dell’aria, a livelli quasi “padani”, pur non avendo un tessuto industriale significativo. La mobilità urbana, ancora purtroppo, fondata sull’auto privata rende l’aria respirata dai leccesi molto insalubre.

Soprattutto il grave fenomeno delle polveri sottili (PM10), ma anche le polveri sottilissime (PM2,5) e il biossido di azoto (NO2) che si respirano a Lecce sono paragonabili a città ben più industrializzate e popolate. L’ozono (O3) ha registrato 27 giorni di sforamenti nel 2021 rispetto alla media mobile sulle 8 ore di 120 micro g/mc.

La città di Lecce fronteggia questa situazione di “mal d’aria” con soli 24000 alberi in aree pubbliche (dato dossier “Città più verdi di Puglia 2022” e comunque si tratta di una stima, non essendovi il Censimento del Verde) e meno di 10 mq di verde fruibile in area urbana per abitante (lo 0,2% del territorio comunale, al 97° posto su 105 capoluoghi). Il patrimonio arboreo della città, già esiguo come si può vedere da questi pessimi dati, non può essere, quindi, ulteriormente depauperato. Lecce non può consentire la perdita di nessun albero sano e non pericolante, in considerazione della grave penuria di alberi e di verde fruibile nell’area urbana.

La storica carenza di acque superficiali, dovuta al contesto carsico su cui è posizionata Lecce, ha reso la nostra città una “città di pietra”, più che una “città verde”. Lecce è una città in cui storicamente le amministrazioni hanno avuto quasi “paura” ad impiantare aree verdi, preoccupate dai costi di gestione che sono apparsi esorbitanti. Il verde a Lecce ha finito per rivestire una funzione puramente decorativa e quel poco di verde storico esistente, eccezion fatta per la Villa Comunale, è nelle mani di privati.

Oggi la Città, dopo un necessario censimento del verde pubblico a ben 10 anni dalla legge 10/2013 che imponeva ai comuni sopra i 15.000 abitanti di dotarsene, vorrebbe elaborare un Piano del Verde e del relativo Regolamento, che dia chiarezza e prospettiva all’impianto e alla gestione del verde pubblico a Lecce. Prima di questi passaggi necessari, che porteranno la città a conoscere meglio il proprio patrimonio arboreo e a programmare il suo potenziamento, nessuna sottrazione di alberi deve essere possibile.

È per questo che, i sottoscrittori della Petizione, vertente, come da Statuto, in materia di esclusiva competenza locale, con interesse generale o di particolare gravità, intendono impegnare il Sindaco e il Presidente del Consiglio Comunale ad impedire il taglio di ogni singolo albero pubblico che non sia pericolante e costituisca concreto ed attuale pericolo per l’incolumità pubblica, almeno fino alla redazione del Piano e Regolamento del Verde, atti di indirizzo che determineranno le scelte future in materia ambientale della città e a far sì che ogni progetto da realizzarsi in città (di natura stradale, urbanistica, sottoservizi e di ogni altro tipo) sia realizzato senza il taglio di alcun albero non costituente pericolo pubblico, accertato da perizia agronomica redatta da figura professionale competente nella gestione del verde urbano.


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