Ambiente Incendi, 15 anni per ricostruire i boschi bruciati: è calamità Nella riserva naturale Padula Frattarolo tamerici, salici e uccelli come l'airone cenerino, il cavaliere d'Italia, la gallinella d'acqua, il falco di palude 23/06/2022 circa 2 minuti Per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco ci vorranno fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in riferimento all’incendio divampato nella riserva naturale Padula Frattarolo vicino all'Oasi Lago Salso sul Gargano a Manfredonia, in provincia di Foggia.Se certamente il divampare delle fiamme è favorito dal clima anomalo, a preoccupare – continua la Coldiretti regionale – è proprio l’azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato volontariamente. La pioggia – sottolinea la Coldiretti regionale – è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente, come quelle che sono avvenute al nord, provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti.Ai costi economici e sociali si somma una vera catastrofe ambientale con tamerici, salici tra le piante ad alto fusto, mentre per le erbacee sono presenti nell'area rappresentanti del genere Cyperus (Zigolo), Scirpus (Lisca), Typha (Lisca maggiore) e la Salicornia, andati in fumo in un luogo di sosta e nidificazione di molti uccelli come l'airone cenerino, il cavaliere d'Italia, la gallinella d'acqua, il falco di palude – sottolinea la Coldiretti regionale – e dove saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali. Un disastro sotto ogni punto di vista – afferma la Coldiretti – con la distruzione totale delle erbe e delle essenze che sono alla base dell’alimentazione di pecore e mucche.Se certamente il divampare delle fiamme nella macchia mediterranea è favorito dal clima anomalo con alte temperature e afa, a preoccupare – sottolinea la Coldiretti – è l’azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato volontariamente, per cui la Coldiretti ha elaborato un decalogo per combattere gli incendi.Soprattutto nelle campagne - precisa la Coldiretti - non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall'automobile e nel momento in cui si è scelto il posto dove fermarsi verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi.La prima regola per non causare l'insorgenza di un incendio è quella - afferma la Coldiretti Puglia - di evitare di accendere fuochi non solo nelle aree boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze di esse, mentre nelle aree attrezzate, dove è consentito, occorre controllare costantemente la fiamma e verificare prima di andare via che il fuoco sia spento.Soprattutto nelle campagne - precisa la Coldiretti - non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall'automobile e nel momento in cui si è scelto il posto dove fermarsi verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi.Inoltre - continua la Coldiretti Puglia - non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone di campagna o boscate o in loro prossimità e in particolare, evitare la dispersione nell'ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente. Nel caso in cui venga avvistato un incendio - consiglia la Coldiretti regionale - non prendere iniziative autonome, ma occorre mantenersi sempre a favore di vento evitando di farsi accerchiare dalle fiamme per informare tempestivamente le autorità responsabili con i numeri di emergenza disponibili. Dal momento che - conclude la Coldiretti Puglia - un elevato numero degli incendi è opera di piromani o di criminali interessati alla distruzione dei boschi, occorre collaborare con le autorità responsabili per fermare comportamenti sospetti o dolosi favoriti dallo stato di abbandono di campi e boschi.
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