Ambiente Lecce 

La Giunta approva la delibera: «Proroga di tre anni per le concessioni demaniali»

La misura supera l'empasse causato dalla confusione normativa e fa cadere l'obbligo di chiusura al 31 dicembre per gli imprenditori balneari

Proroga di tre anni delle concessioni demaniali: la Giunta comunale di Lecce ha approvato in mattinata la delibera di indirizzo con la quale si affronta il complesso tema delle concessioni demaniali marittime in scadenza il 31 dicembre e dei relativi titoli edilizi.

Al momento risultano pervenute al settore Pianificazione e Sviluppo del Territorio 21 domande di proroga della concessione demaniale marittima al 2033, con riferimento alle legge 145/2018. Pratiche ancora non istruite dall’Ufficio in quanto risulta da numerose sentenze della giustizia amministrativa e dalle pronunce della Corte di Giustizia Europea la incompatibilità della proroga automatica sia con il principio della libertà di stabilimento sia con la Direttiva Bolkenstein sui servizi nel mercato interno dell’Unione Europea. Una condizione di incertezza che di fatto impedisce al dirigente comunale (unico soggetto responsabile) il rilascio della proroga e ai concessionari balneari la programmazione delle attività a fronte della vicina scadenza del proprio diritto ad utilizzare il demanio pubblico loro concesso.

A Lecce risulta inoltre in via di completamento il percorso di approvazione del nuovo Piano Comunale delle Coste (adottato dalla Giunta, ora in fase di osservazioni e destinato a breve ad approdare in Consiglio comunale per la definitiva approvazione).

La delibera approvata oggi è una soluzione tecnica e politica che disegna un percorso di uscita dall’empasse, garantendo una cornice di rispetto delle leggi nazionali ed europee vigenti. Ai concessionari balneari, alle prese con la scadenza del 31/12, si prospetta la possibilità di beneficiare di un orizzonte temporale di tre anni attraverso una proroga tecnica delle concessioni, per continuare a programmare ed esercitare l’attività forti di un regolare titolo edilizio.


La soluzione della proroga tecnica, inoltre, consente al Comune di mantenere il controllo gestionale del territorio costiero demaniale, anche secondo le disposizioni del Piano delle Coste in corso di approvazione, avviando dal 2021 l’attività collaborativa, tra balneari e amministrazione, di monitoraggio e mitigazione dell’erosione costiera. Ciò consente di evitare che al 31/12, con la scadenza delle concessioni in essere e in mancanza dei tempi tecnici necessari per la predisposizione delle procedure di evidenza pubblica necessarie per assegnarli, la costa leccese entri in un periodo di “vuoto” di concessioni, a danno del controllo della costa e dell’economia balneare.

L’orizzonte dei tre anni è stato fissato in delibera guardando alla scadenza dell’attuale legislatura parlamentare. Si sono moltiplicate, infatti, negli scorsi mesi, le voci di annuncio di un complessivo riordino della materia delle concessioni balneari.


L’adesione alla proroga tecnica di tre anni sarà una scelta del concessionario, che il dirigente del settore avrà facoltà di interpellare in risposta alle domande di proroga della concessione demaniale marittima ex 145/2018 attualmente giacenti.


«È un provvedimento con il quale la politica torna protagonista, assumendo l’iniziativa di proporre una soluzione concreta e percorribile, su un tema ormai da tempo orientato esclusivamente da sentenze della giustizia penale e amministrativa – dichiara il sindaco di Lecce Carlo Salvemini – Con questo atto di indirizzo apriamo le porte alla continuità delle attività balneari laddove è evidente che l’attuale combinazione di leggi e sentenze le chiuderebbe al 31 dicembre.


«La politica ha il compito di lavorare per trovare una sintesi nella determinazione dell'interesse pubblico, trovando un equilibrio tra interessi della collettività e interessi privati – dichiara l'assessore alle Marine Rita Miglietta – Con questa delibera di indirizzo delineiamo proprio questo, riconosciamo l'urgente necessità di individuare soluzioni fattibili per la gestione integrata delle spiagge, non garantita in modo automatico dal DL rilancio, specie con riferimento alla scadenza simultanea al 31.12.2020 delle concessioni balneari e dei titoli edilizi legati ai servizi che le imprese balneari forniscono con l'installazione di manufatti e attrezzature, e contestualmente, il bisogno di porre in essere strumenti attivi di protezione di un bene finito, quali sono le spiagge, mediante la cooperazione tra amministrazione e balneari nell'implementazione del monitoraggio dell'erosione costiera. Una visione d'insieme dalla quale un'amministrazione pubblica non può prescindere, proprio quando assegna alla costa una strategicità notevole ed ha in corso di approvazione il proprio Piano delle Coste».

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