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Tap, a Lecce inizia il processo per reati ambientali per realizzare il gasdotto

Nella mattinata la prima udienza che vede 19 indagati nel procedimento per reati ambientali

Tap, è iniziato questa mattina il processo per reati ambientali sulla vicenda del gasdotto: rinviata al 20 novembre l’udienza che coinvolge 19 indagati, 18 persone fisiche tra cui il management della multinazionale e la società stessa.

Per l’accusa, sostenuta dal pm Alessandro Prontera, l’avvio e la prosecuzione dell'opera è avvenuta con un’evidente carenza di autorizzazioni, senza seguire le indicazioni contenute nella valutazione d’impatto ambientale e in violazione dei vincoli paesaggistici, con contestazioni relative anche all’inquinamento della falda a San Basilio di San Foca.

Ha chiesto di costituirsi parte civile la Regione Puglia (al contrario del Ministero dell’Ambiente) nei confronti degli imputati, che sarebbero stati commessi per la realizzazione dell’approdo dell’infrastruttura a Melendugno.

Hanno presentato analoga istanza i sindaci di molti dei comuni interessati dalle opere, primo della lista il Comune di Lecce.

Sarà ora il giudice monocratico, Silvia Saracino, ad esprimersi sulla ammissibilità delle costituzioni di parte civile.

Fuori dal palazzo di giustizia alcune attivisti hanno protestato contro la multinazionale e il procedimento che vede 92 di loro accusati a vario titolo di resistenza a pubblico ufficiale, violenza privata, danneggiamento, violazione dei provvedimenti dell’autorità. 

 

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