Ambiente Cronaca Politica Corigliano D'Otranto Discarica a Corigliano, la Regione finanzia uno studio sulla falda La sindaca Manti: “Se loro vanno avanti, neanche noi ci fermiamo”. 12/05/2025 circa 2 minuti Nessun passo indietro formale da parte della Regione Puglia rispetto all’idea di riattivare la discarica. Oggi spunta fuori un protocollo d’intesa per la realizzazione di attività di interesse comune tra Regione Puglia e Università di Bari, tese alla realizzazione, in collaborazione tra i due enti, di uno studio quali-quantitativo sulla vulnerabilità della falda acquifera nell’area comprensiva dei pozzi ad uso idropotabile situati in prossimità del sito di discarica nel Comune di Corigliano d’Otranto.La Giunta regionale ha, difatti, approvato lo schema d’accordo tra Regione Puglia – Dipartimento Ambiente e l’Università di Bari – Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali (DiSTeGeo) finalizzato, in particolare, alla corretta gestione delle risorse idriche sotterranee, attraverso l’analisi dei dati e l’esame dei parametri fondamentali che definiscono la circolazione idrica sotterranea.È un modo per dire che c’è grande attenzione alle tematiche ambientali, senza però darla vinta alla sindaca Dina Manti, che aveva chiesto lo stop all’attuale piano dei rifiuti: “Se loro vanno avanti, neanche noi ci fermiamo”. Avvisa la prima cittadina dí Corigliano impegnata all’Expo in Giappone.“Si tratta di un altro importante tassello nel raggiungimento degli obiettivi strategici previsti dal nostro Piano di gestione dei rifiuti urbani - fa sapere l’assessora regionale all’Ambiente, Serena Triggiani -. Con una dotazione di 200 mila euro a valere su fondi del Programma Regionale per la Tutela dell'Ambiente (PRTA) e nell’ottica di una sinergia e stretta collaborazione tra istituzioni, investiamo in un lavoro di ricerca che ci consenta di valutare qualità e vulnerabilità degli acquiferi in agro di Corigliano d’Otranto in provincia di Lecce, e, per la precisione, su un’area di studio di circa 2.5 km di raggio intorno alla discarica ubicata in località ‘Masseria Scomunica’.Uno studio che abbiamo fortemente voluto – prosegue Triggiani - e che riteniamo strategico per la salute e l’ambiente, specie in un territorio in cui insiste una discarica che, sebbene già realizzata, non è mai entrata in esercizio. La sua attivazione, difatti, è subordinata a specifiche condizioni che abbiamo recentemente introdotto, tra cui il monitoraggio delle acque sotterranee e l’esecuzione appunto di studi tecnici condotti con l'aiuto dell’Università”.Le attività che verranno svolte dal DiSTeGeo-UNIBA, con la stretta collaborazione della Regione Puglia, sono dettagliate nel Programma Operativo di Lavoro e includono sette punti principali:* Indagine e rilievi iniziali per raccogliere dati esistenti e verificare lo stato dei luoghi.* Esecuzione di sondaggi per raccogliere informazioni geologiche e campioni di roccia.* Indagini geofisiche per studiare le caratteristiche del sottosuolo.* Studi idrogeologici per determinare le proprietà dell'acquifero.* Prove di laboratorio sui campioni di roccia.* Analisi chimiche sull'acqua prelevata dai pozzi e dai piezometri (punti di monitoraggio).* Elaborazione di tutti i dati raccolti e stesura di una relazione finale che includerà modelli geologici e idrogeologici e carte di vulnerabilità.Dopo 20 anni, la giunta Emiliano ha aggiornato il Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani prevedendo l’ampliamento degli impianti di Deliceto, Manduria e Ugento, ma anche l’apertura della “dormiente” discarica di Corigliano d’Otranto. Un fulmine a ciel sereno che ha fatto andare sulle barricate anche alcuni amministratori di centrosinistra. Il silenzio dei vertici regionali, durato circa due mesi, è stato spezzato dall’assessore. La battaglia continua, perché la sindaca Dina Manti è convinta che attivando la discarica si metta a rischio la faida acquifera salentina.
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