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Abbandono dei rifiuti inarrestabile a Lecce: “Non serve la denuncia penale”

Il dirigente Magnolo spiega che bisognerà cambiare il regolamento, poi via a fototrappole e droni.

La lotta all’abbandono dei rifiuti con le denunce in procura non si può fare: in questi anni è stata un flop perché nei tribunali (con giudici oberati di lavoro) il processo per aver gettato un sacchetto di spazzatura viene messo in secondo piano. Quindi necessario ritornare alla sanzione amministrativa o almeno a una contravvenzione.

A breve, con la sottoscrizione del protocollo in procura, il Comune di Lecce sarà dotato di nuove fototrappole, droni e risorse per monitorare le zone prese di mira dagli incivili, ma è necessario chiedere i soldi subito a chi non rispetta le regole.

Questo è il quadro emerso nella Commissione Ambiente convocata ieri mattina a Palazzo Carafa dalla presidente Fabiola De Giovanni, per capire quali strategie mettere in campo. Il dirigente del settore Ambiente, Francesco Magnolo, ha spiegato che le criticità nelle marine di Lecce, a San Pio, Santa Rosa, nel quartiere Leuca non sono superate.


“In passato sono state usate diverse volte le telecamere, ma ultimamente è diventato più difficile, a causa di una modifica legislativa nazionale, che ha trasformato anche l’abbandono di una singola busta in reato penale. I giudici sono oberati di lavoro e non stanno molto dietro a questi reati. Avviene la stessa cosa per l’abbandono di animali. Il risultato è che funzionava come deterrente molto di più la sanzione amministrativa da 300/400 euro. Stiamo riformulando il regolamento sulla gestione dei rifiuti introducendo una fattispecie contravvenzionale per queste situazioni”.

La linea è confermata dall’assessore all’Ambiente, Severo Martini, che non era presente in Commissione: ''C’è l’intenzione di avvalersi delle foto trappole una volta modificato il quadro normativo e regolamentare. Non ci siamo ancora mossi perché attualmente non c’è un vero deterrente. Si può puntare sulla contravvenzione, ma la modifica del regolamento deve passare in Consiglio. Tutte le zone periferiche e persino le traverse della superstrada per Maglie, via vecchia merine, valle della Cupa sono quotidianamente sporcate da chi abbandona rifiuti: il danno economico è enorme”.

Nelle marine vengono predisposti nuovi servizi per evitare abbandoni: a Frigole è entrato in funzione un nuovo centro comunale rifiuti. I consiglieri di centrosinistra, Christian Gnoni e Marco De Matteis ricordano il passo avanti che si è fatto con la precedente amministrazione che ha introdotto la Tari sociale.

“Con le fototrappole scoprimmo persone regolarmente registrate che abbandonavano rifiuti”, spiega De Matteis, che ritiene necessario riprendere il progetto del “controllo casa per casa”.

Il consigliere di maggioranza, Alessio Poso, ha sottolineato che molto spesso chi viene pizzicato ad abbandonare rifiuti non è residente nelle marine: “Alcune ditte incaricate di svuotare appartamenti pensavano bene di liberare i camion nelle marine leccesi”. Ci vorrebbe un presidio costante del territorio nelle zone più periferiche, ma sappiamo che la Polizia Locale non ha personale a sufficienza (80 agenti anziché 189 previsti dal fabbisogno).

I nuovi investimenti dopo il patto siglato in Prefettura potrebbero incastrare molti incivili, ma serviranno le multe per scoraggiarli: via libera, dunque, al cambio del regolamento nei prossimi Consigli comunali.

G.G.


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