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Bilancio in rosso per la pallavolo galatinese: quale futuro per Olimpia Sbv?

La formazione salentina abbandona il palcoscenico della Serie A3 nazionale dopo un biennio di presenza contrastante. Ma si spera nel ripescaggio.

Campionato di volley dai titoli di coda amarissimi per Olimpia Sbv. Non è servito al gruppo di mister Bua contenere il divario con Ottaviano nelle cinque lunghezze e riuscire perfino ad agganciarlo a quota 20 punti in classifica per giocarsi tutto ai playout. Il sussulto di orgoglio di un gruppo che il tecnico siciliano ha rivitalizzato cogliendo interessi e stimoli relazionali perduti non è bastato per salvare la serie A3, nonostante una prestazione di gruppo combattuta fino a gara 3.

Galatina abbandona così il palcoscenico della terza serie nazionale dopo un biennio di presenza dal percorso contrastante: luminoso e sorprendente quello dell’anno scorso, sovvertendo il monopolio dei club più titolati, ridimensionato e anonimo quello appena concluso.

In realtà qualche avvisaglia su un impegno più contenuto della società era trapelato in estate, con le mancate riconferme dei big ed alcune operazioni di mercato insoddisfacenti per i tifosi. Ma l’obiettivo principale prevedeva un tranquillo campionato che assicurasse la permanenza e, alla fine, era stato condiviso dalla guida tecnica e dalla tifoseria.

Poi gli abbandoni in corsa di alcuni elementi cardine del gruppo squadra hanno stravolto un organico numericamente deficitario, costringendo mister Stomeo a veri salti mortali per far ritrovare una condizione psicofisica all’intera squadra.

Il cambio della guida tecnica, resosi necessario ( sia pur fuori tempo massimo) per riattivare stimoli e responsabilità in caduta libera, ha rimotivato un gruppo a cui il tecnico Bua ha elevato il grado di autostima ,bandendo frustrazione e rabbia.

L’allungo finale della sua gestione ha ricompattato la squadra che, con un bottino di 16 punti, ha agganciato Ottaviano sfidandolo a giocarsi la permanenza in una serie di gare (2 su tre) che però alla fine ha premiato il team campano.

Ora non è tempo di processi o caccia alle streghe. Lasciati decantare i sentimenti di amarezza per una salvezza sfuggita di mano, metabolizzate le delusioni e cancellate le auto-recriminazioni, la società deve dare una risposta immediata ai tifosi, alla città, alle istituzioni e agli operatori economici.

Di rimando e con perentorietà questa è la risposta del presidente Liguori: “L’essere stati un importante veicolo promozionale della nostra Galatina per tutt’Italia, sia sotto l’aspetto sportivo e sociale che il volley sottende, che come strumento di promozione turistica e marketing territoriale, ci inorgoglisce e ci spinge a non arrenderci.

La delusione e il dispiacere per la retrocessione sono pari al disinteresse di chi non ha compreso i nostri sforzi, manifestando aspre critiche nei nostri confronti, stando alla finestra e ritenendosi soddisfatti dal nostro momento negativo.

Anche le istituzioni sono state lontane e partecipativamente sorde. Nessun rappresentante istituzionale si è fatto sentire non comprendendo cosa significhi avere una squadra in serie A, seppur nella terza serie nazionale. Né un sussulto di gioia l’anno scorso (e non eravamo in campagna elettorale) per un secondo posto storico, né quest'anno un sentimento di dispiacere per la retrocessione, tutto è passato inosservato.

Insomma nessuna attenzione verso di noi, né morale né economica. Ci sono però persone, operatori commerciali e tifosi che in maniera ragionevole hanno capito i motivi che hanno influito negativamente sul nostro percorso agonistico, continuando a sostenerci nel rapporto collaborativo, dimostrandoci vicinanza con parole di incoraggiamento e di rinsaldamento di partenariato. Noi vogliamo ripartire, chiosa Francesco Liguori, da questi esempi di positività e di cooperazione, chiamando a raccolta quanti hanno a cuore la pallavolo galatinese di Olimpia Sbv”.

E’ un fiume in piena il responsabile societario bluceleste che non lesina elogi alla sua organizzazione: da chi è stato soggetto attivo sulle luci della ribalta a chi, egualmente operativo dietro le quinte, ha gestito la complessa applicazione di norme e regolamenti previsti dall’iter burocratico di Lega e Fipav.

“E non solo - continua Liguori - una segnalazione di merito va fatta allo staff di tecnici e montatori che hanno garantito l’assemblaggio e controllo delle attrezzature di ripresa e video check per le gare sul campo di Taviano, in attesa dell’ultimazione dei lavori al Palazzetto di Via Montinari che diverrà, l’anno prossimo, la sede definitiva delle gare interne di Olimpia Sbv.

Ancora un ringraziamento lo devo a tutta l’organizzazione dei settori giovanili, agli atleti, tecnici e dirigenti che ci hanno consentito di rispettare gli obblighi federali dei vari campionati. Nonostante una decapitazione estiva di alcuni organici, verificatasi per scelte diverse o per abbandoni, la difficoltà poteva rappresentare una grave falla nel settore; invece l’impegno di tanti atleti che si sono spesi su tre/quattro fronti, tra campionati di categoria (U17-U19) e di serie (A-C), ha consentito di non incorrere in sanzioni”.

Tutto ciò è già il passato, nonostante alcuni campionati siano ancora in via di ultimazione. Oggi è tempo di costruire il futuro prossimo di Olimpia Sbv che, naturalmente, necessita di confronti e verifiche, ambizioni a parte.

Le valutazioni del consiglio direttivo passeranno al vaglio le tante componenti che si materializzeranno sul tavolo: soprattutto quelle delle garanzie finanziarie. Non si tratta solo di intercettare nell’immediato nuove forme di collaborazione, quanto fidelizzare lo zoccolo duro degli sponsor che è la base di partenza per una presenza tempestiva sul mercato nel binomio tecnico-giocatori.

Che sia una partecipazione al campionato di Serie B o un ritorno in Serie A3 tramite un ripescaggio (di spettanza?), sarà una decisione che peserà non solo sull’assetto societario. Chiamerà in causa anche le istituzioni politiche che non potranno esimersi dal supportare questo progetto, socialmente utile ai tanti giovani attratti da un modello sportivo che è anche garanzia di formazione e di educazione civica.



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