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Toro, si chiude l’era Carlo Durante a Nardò

Dopo numerosi anni al timone del club granata, Carlo Durante lascia la proprietà

Volge al termine un’era iniziata nella lontana stagione 2005/2006. Una fetta di storia granata condita da dolci ricordi legati a successi e battaglie sul parquet, a partire dalla prima storica promozione in C2, nel 2007. Il passaggio in C1 nel 2013, la scalata fino alla magica notte del 10 giugno 2017 a Capo D’Orlando, in cui gli uomini del Patron Durante centrarono la storica promozione in Serie B. L’impresa del PalaMaggiò di Caserta nel primo turno di playoff, la finale di Supercoppa a Cento. Mille emozioni, vissute nel nome del compianto Andrea Pasca, a cui Carlo ha desiderato intitolare club e palazzetto.

La società, così come tutta la piazza neretina, sarà eternamente grata a Carlo, un uomo che non si è limitato a rappresentare Nardò nel panorama cestistico: a lui dobbiamo il clima di festa che, nel periodo precedente alla pandemia, si respirava al Pala “Andrea Pasca”. Un palazzetto stracolmo di famiglie e di giovani. Gli stessi che sono stati tolti dalla strada, in funzione educativa ancor prima che sportiva, in un progetto culminato con l’Academy, una realtà fortemente voluta dalla famiglia Durante e interamente destinata ai ragazzi. Una struttura speciale, che, a seguito della prima illuminazione, emozionò visibilmente Carlo Durante, fiero, mai come allora, di quanto realizzato. Un’opera che simboleggia il suo costante impegno nelle cause giovanili. La beneficienza nei confronti delle associazioni neretine e non, la costruzione di una scuola in Uganda. L’umanità, la passione e tutti quei valori, più o meno tangibili, che ha saputo dimostrare e trasmettere in un semplice sguardo d’intesa con ogni tifoso nella tensione prepartita domenicale.

I pieni meriti dell’ascesa della Pallacanestro Nardò, in una battaglia in cui non ha mai smesso di credere, seppur tra le mille difficoltà del caso. Perché tra numerosi ostacoli, Carlo Durante, nonostante la scelta di abbandonare la proprietà granata, in un’ottica di ringiovanimento della stessa, continuerà ad essere il primo tifoso del Toro. Un’uscita di scena che non intaccherà quel filo indissolubile, costituito dal viscerale amore che lo lega alla squadra. Una squadra che, identificata in tutti gli addetti ai lavori, ha sempre visto in Carlo una sorta di secondo padre. Faro e timone dell’imbarcazione granata all’avventura, nonché artefice di tutte le emozioni che la realtà cestistica ha regalato alla piazza.

Un figlio, il Toro, che “papà Carlo” ha preso per mano, cresciuto, reso grande. Dal quale si stacca, pur continuando ad osservarlo, un passo indietro, con gli occhi dell’amore paterno, correre verso vette sempre più alte.

Parole dolci dal presidente Ivan Marra: “Ringrazio infinitamente Carlo per avermi dato l’opportunità di entrare in un mondo pieno di grandi emozioni e soddisfazioni. Gliene sono debitore”.

Le dichiarazioni di Fabrizio Durante, pronto a sostituire papà Carlo al vertice del club: “Porterò avanti il progetto di papà e mi affiderò ai suoi consigli nei momenti di difficoltà, come se fosse una guida. Non posso che ringraziarlo per quanto fatto per Nardò, la città gli deve tanto. Come società, abbiamo iniziato a programmare la prossima stagione Siamo all’opera per l’ingresso di nuove figure societarie che daranno linfa e supporto alla nostra causa. Abbiamo inoltre rinnovato delle sponsorizzazioni per la prossima stagione e stiamo lavorando su molti settori: ci faremo trovare pronti”.

Fonte: Area comunicazione 

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