Cultura Lecce 

All’appello della Cgil rispondono in tanti: la scuola scende in piazza

“Dal Governo è arrivata l’ultima mazzata alla scuola pubblica”. Sono in piazza oggi docenti, non docenti e studenti della scuola italiana. A Lecce come nel resto d’It...

“Dal Governo è arrivata l’ultima mazzata alla scuola pubblica”. Sono in piazza oggi docenti, non docenti e studenti della scuola italiana. A Lecce come nel resto d’Italia hanno risposto all’appello della Cgil. In una situazione già assolutamente non idilliaca – lo sciopero era stato indetto già da tempo – ieri poi la notizia più temuta è arrivata: il Governo ha approvato un provvedimento che di fatto, a parità di stipendio, costringe i docenti ad un maggior numero di ore lavorative. Una iniziativa cui si aggiunge anche l’ulteriore blocco, per altri 5 anni, dello scalone. Vale a dire: anche se hai i requisiti per l’aumento, non se ne fa nulla. Una vera beffa per i professori tra i peggio pagati d’Europa che oltretutto assistono, sorpresi, al fermento che sta precedendo il concorsone, su cui tanti investono speranze e aspettative, che – come sottolinea chi nella scuola già ci sta – a queste condizioni assume sempre più i contorni di una truffa. “Con questo nuovo provvedimento” spiegano infatti i docenti, “si perderà almeno un terzo delle cattedre”- “Liberi saperi – libere persone” è lo slogan di questa ennesima mobilitazione contro lo smantellamento della scuola. Gli studenti si sono dati appuntamento a Porta Napoli; da lì hanno raggiunto in corteo Piazza  Santo Oronzo, dove ad attenderli ci sono i docenti ed il personale Ata. Per tutti la priorità è solo una: salvare la scuola pubblica. m.p.

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