Cronaca Lecce 

Pastore indiano sfruttato e costretto in un tugurio, un arresto per caporalato

Arrestato un massaro mottolese di 60 anni: pagava il suo dipendente 20 euro al giorno per 12 ore di lavoro. La task force “anticaporalato” istituita dal Comando Provinciale di Taranto &eg...

Arrestato un massaro mottolese di 60 anni: pagava il suo dipendente 20 euro al giorno per 12 ore di lavoro. La task force “anticaporalato” istituita dal Comando Provinciale di Taranto è ancora una volta intervenuta in favore di un lavoratore in stato di bisogno costretto a lavorare in condizioni di sfruttamento, questa volta, nel settore della pastorizia. È stato infatti arrestato per “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro irregolare” un 60enne, mottolese, titolare di una masseria ubicata proprio nelle campagne del Comune di Mottola, ritenuto responsabile di aver impiegato, senza un regolare contratto di assunzione e imponendo condizioni di lavoro di oggettivo sfruttamento, un indiano 32enne clandestino, come pastore di un gregge di circa 200 ovini. A suscitare sconcerto, la situazione di estrema trasandatezza dell’extracomunitario, avvistato insieme alle pecore nelle campagne mottolesi. Ai carabinieri è bastato seguire il gregge a distanza per scoprire quanto poi è emerso in sede di indagine. Sono subito emerse le condizioni di sfruttamento a cui era assoggettato il malcapitato, retribuito giornalmente per circa dieci-dodici ore di lavoro, con appena 20 euro, e cioè ben meno di quanto previsto dalla legge. Il pastore era costretto a vivere all’interno di un manufatto agricolo fatiscente adiacente all’ovile, privo delle necessarie forniture di acqua e luce ed in precarie condizioni igienico-sanitarie. All’arrestato, quale datore di lavoro, sono state, infine, contestate violazioni amministrative ed ammende per un totale di 65.505euro, per varie violazioni del “testo unico sulla salute e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”, in particolare per mancata consegna dei dispositivi di protezione individuale, formazione e addestramento e assenza di sorveglianza sanitaria. Al termine delle formalità di rito, il 60enne mottolese è stato trasferito agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, come disposto dalla autorità giudiziaria, mentre l’immobile adibito ad alloggio del pastore è stato sequestrato.

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