Economia e lavoro Lecce Direttiva Bolkestein per le spiagge, Prete scrive ai Comuni: “Attuate la legge” Il neo presidente del Sib chiede alle amministrazioni di intervenire con urgenza per evitare ricadute pesanti sul settore. “Questa incomprensibile situazione di stallo rischia di generare il bl... 20/05/2019 a cura della redazione circa 1 minuto Il neo presidente del Sib chiede alle amministrazioni di intervenire con urgenza per evitare ricadute pesanti sul settore. “Questa incomprensibile situazione di stallo rischia di generare il blocco degli investimenti”. Il neo presidente dei Sindacato balneari di Confcommercio Lecce, Alfredo Prete, prende carta e penna e invia una lettera formale a tutti i sindaci e i dirigenti del Settore Demanio dei comuni costieri della Provincia. “Ci risulta -scrive il presidente del Sib – che alcune amministrazioni (la gran parte, a dirla proprio tutta) non abbiano ancora provveduto ad evadere le istanze presentate dai concessionari, i quali pure avevano sottolineato nella documentazione l’urgenza di ottenere la proroga prevista al fine di pianificare gli investimenti e ricorrere al credito bancario. Come è ormai noto, il legislatore statale nella Legge di Bilancio 2018 ha voluto dare ai titolari degli stabilimenti balneari esistenti sul territorio italiano la possibilità di prorogare per ulteriori quindici anni l’eventuale appuntamento con i bandi per la gestione del demanio previsti dalla famigerata Direttiva europea Bolkestein. È altrettanto noto, peraltro, l’intento dell’attuale Governo di fornire all’Unione Europea elementi giuridici inattaccabili per consentire a questa categoria di evitare del tutto i bandi europei. Tanto, non solo per riconoscere alle piccole imprese familiari che gestiscono la gran parte degli stabilimenti balneari presenti sul territorio italiano il determinante contributo al prestigio del turismo dello Stivale, ma anche per evitare una sorta di assalto commerciale dei nostri confini da parte di multinazionali che ne omologherebbero l’offerta”. Del resto, puntualizza Alfredo Prete “sono intervenute le indicazioni operative della Regione Puglia la quale ha pure chiarito che trattandosi di mera estensione temporale non occorre il rilascio di un nuovo titolo concessorio, prospettando così due alternative: un addendum contenente la nuova scadenza e il ricalcolo del corrispettivo dovuto all’Erario oppure la mera annotazione della proroga sul titolo concessorio originario”.
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