Cronaca Lecce Maxi-operazione tra Italia e Albania, 27 arresti. Salento crocevia della droga verso l'Europa L'operazione è stata portata avanti dalla Guardia di Finanza in collaborazione con la DDA di Lecce. Sono in tutto 27 le persone arrestate nelle scorse ore nell'ambito della maxi-o... 12/02/2019 a cura della redazione circa 4 minuti L'operazione è stata portata avanti dalla Guardia di Finanza in collaborazione con la DDA di Lecce. Sono in tutto 27 le persone arrestate nelle scorse ore nell'ambito della maxi-operazione antidroga tra Italia e Albania portata avanti dalla Guardia di Finanza e dalla DDA di Lecce. Tra i soggetti finiti in manette figurano 21 cittadini albanesi e sei italiani, tutti della provincia di Brindisi: tutti sono accusati di far parte di quattro distinti gruppi criminali che gestivano un ingente traffico di droga e armi da guerra lungo il Canale d'Otranto . L'operazione “Fiori di Primavera” ha coinvolto oltre 100 militari del Comando Provinciale di Lecce e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma della Guardia di Finanza, coordinati dalla Direzione Nazionale Antimafia e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce. Le indagini, durate quasi due anni, hanno permesso di individuare le attività dei gruppi criminali che avevano basi operative nella provincia di Lecce e ramificazioni in Calabria, Toscana, Emilia Romagna, Sicilia, Liguria e Lombardia. Gli arrestati pugliesi sono: Giancarlo De Simone 52enne di Oria; Donato Carlucci 35enne di Brindisi Contestabile Gianfranco, 51enne di Brindisi; Salvatore Santoro, 51enne di Brindisi; Giuseppe Vantaggiato, 41enne di Brindisi, Francesco Tarantini, 62enne di Brindisi. I capisaldi dei gruppi criminali, quasi tutti albanesi, commissionavano ingenti quantitativi di droga da smerciare in tutta Italia ed in altri Paesi europei ai propri connazionali. Nel Paese delle Aquile poi venivano reclutati gli scafisti con il compito di trasportare, con potenti gommoni oceanici, tonnellate di marijuana, cocaina ed eroina dalle coste albanesi a quelle salentine. La fase logistica in Italia, ossia il temporaneo stoccaggio e la commercializzazione delle partite di droga, veniva affidata a complici italiani in posizione subordinata rispetto agli albanesi testimonianza, secondo gli investigatori “di quanto le organizzazioni criminali albanesi siano riuscite ad insinuarsi con prepotenza nel tessuto criminale locale e nazionale. Lo dimostra il fatto che, ripetutamente, gruppi criminali di spessore anche mafioso presenti in Sicilia ed in altre città italiane, si siano rivolti agli stessi gruppi criminale per approvvigionare i rispettivi mercati di ingenti quantitativi di stupefacente pagato in anticipo e per contanti generando un vorticoso flusso di denaro verso il Salento e l’Albania”. Dalle indagini emerge un inquietante spaccato della criminalità albanese in grado di garantire ingenti forniture di droga da destinare al mercato europeo (specialmente Germania e Svizzera), di cui, il Salento, rappresenta uno snodo cruciale, complice anche la favorevole posizione geografica di vera e propria “porta d’Oriente”. L’operazione odierna è stata resa possibile grazie all’istituzione di una Squadra Investigativa Comune (S.I.C.) tra magistratura e finanzieri leccesi con magistrati e forze di polizia albanesi che ha consentito agli investigatori di proseguire le indagini in Albania scoprendo i luoghi di produzione, preparazione, stoccaggio e spedizione della droga in Italia ed in altri Paesi europei e identificando i componenti delle organizzazioni criminali albanesi responsabili. I militari del G.I.C.O. di Lecce in moltissimi casi, anche con la collaborazione dei mezzi aerei e delle motovedette del Reparto Operativo Aeronavale di Bari, sono stati in grado di “intercettare” le spedizioni in mare e di intervenire sui “punti di sbarco” lungo il litorale pugliese, compiendo ben 26 distinti interventi operativi nel corso delle indagini ed arrestando in flagranza 31 persone responsabili, insieme ad altre 90 denunciate a piede libero, dell’importazione ripetuta in Italia di 8 tonnellate e mezzo di marijuana e quasi 10 chilogrammi di eroina e cocaina oltre che di armi e munizioni. Efficace e determinante è stata poi la collaborazione internazionale che ha visto coinvolti il Ministero della Giustizia e dell’Interno, la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (D.C.S.A.), l’Interpol ed il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP - Ufficio dell’esperto per la sicurezza in Albania) grazie ai quali i Finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Lecce e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma della Guardia di finanza, sono riusciti - in sinergia con la polizia nazionale albanese - a rintracciare all’alba di oggi i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere rifugiatisi nel frattempo in Albania. Presente in conferenza stampa a Lecce questa mattina anche il Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho che ha voluto complimentarsi con la Procura di Lecce e la Guardia di Finanza per la brillante operazione conclusa all'alba di oggi: “Si tratta di un'operazione di grande importanza perché abbiamo operato in stretta collaborazione con la polizia albanese. L'organizzazione si fondeva con elementi della criminalità italiana e riusciva ad immettere marijuana eroina e cocaina sul mercato europeo: questo ci dà la misura di quanto pericolosa sia la criminalità albanese”. Durante il collegamento via Skype, un ringraziamento alle forze investigative albanesi “per l'impegno e la capacità” è arrivato anche dal Procuratore Generale della Procura di Lecce Leonardo Leone De Castris. “La giornata di oggi corona un lavoro portato avanti negli ultimi anni – ha aggiunto il comandante regionale della Guardia di Finanza Vito Augelli- arresti, denunce, sequestri e investigazioni sono un patrimonio importante che assesta un colpo duro alla criminalità nella nostra regione”.
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