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Falda inquinata, Noe nelle sedi Tap: sequestrati documenti con le analisi sulle acque

L'operazione disposta dalla Procura di Lecce nell'ambito dell'inchiesta sull'ipotesi di inquinamento. Perquisizioni nelle sedi di Tap di Melendugno, Lecce e Roma. Ieri mattina i carabinieri del Noe,...

L'operazione disposta dalla Procura di Lecce nell'ambito dell'inchiesta sull'ipotesi di inquinamento. Perquisizioni nelle sedi di Tap di Melendugno, Lecce e Roma. Ieri mattina i carabinieri del Noe, in seguito ad un decreto di perquisizione e sequestro, hanno rinvenuto una corposa documentazione negli uffici della multinazionale e nel laboratorio di analisi che effettua le indagini ambientali nei cantieri dell'opera. La documentazione sulle analisi di falda eseguite dal novembre 2017 ad oggi è stata sequestrata dai militari. Le indagini ambientali condotte dal Comando del Noe insieme ad Arpa Puglia sugli stessi luoghi per conto della Procura della Repubblica hanno riscontrato un superamento della soglia consentita su inquinanti come il cromo esavalente. Tre gli indagati, tra cui il country manager di Tap Michele Mario Elia, Clara Risso, legale rappresentante di Tap Italia e Gabriele Paolo Lanza, project manager di Tap. Gli atti sequestrati saranno ora passati al setaccio dai magistrati. Interpellate dall’Ansa, fonti dell’azienda affermano che "Tap sta assicurando la massima collaborazione alle autorità" nell'ambito dell'inchiesta sul presunto inquinamento della falda a San Basilio. E che "continueranno su questa strada nel proseguimento delle indagini nella convinzione che esse non potranno che dimostrare l'assoluta correttezza di quanto Tap fino ad ora ha realizzato".

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