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La tosse, 5 cose da sapere: ecco i casi in cui rivolgersi al medico

La tosse non è una malattia ma un riflesso protettivo delle vie aeree. Come curarla da bambini e da adulti: tutte le novità nell'ultima guida pubblicata da una grande eccellenza nel camp...

La tosse non è una malattia ma un riflesso protettivo delle vie aeree. Come curarla da bambini e da adulti: tutte le novità nell'ultima guida pubblicata da una grande eccellenza nel campo pediatrico, il Bambin Gesù. La tosse in età pediatrica mette in ansia i genitori: al Bambin Gesù hanno pensato a una guida che possa suggerire quando è necessario rivolgersi al pediatra, calcolando la durata e la tipologia. Gli adulti, invece, devono rivolgersi al medico quando il disturbo si associa ad alcuni sintomi.  I genitori informati sono la migliore arma per garantire la salute dei bambini: è necessario innanzitutto sapere che la tosse non è una malattia, ma un riflesso protettivo che serve a ripulire le vie aeree dalle secrezioni o da materiale inalato in modo involontario. Le vie aeree vengono così ripulite dal muco, da particelle estranee e irritanti (polveri) e da microbi, come batteri e virus, che possono provocare malattie. Diverso è il caso dei neonati, che non possiedono questo riflesso: se hanno la tosse, è meglio farli vedere con urgenza dal proprio pediatra. Il problema è che la tosse può essere causata da alcune patologie. Sappiamo che uno dei più ricorrenti problemi dei genitori è la tosse dei piccoli, specie nei periodi più freddi. Si teme sempre che questa “reazione protettiva” sia un campanello d’allarme della bronchite. Il ripetersi della tosse comporta ansia, disturbi del sonno, stanchezza, scarsa capacità di concentrazione e per i più adulti anche problemi muscolari e alla schiena. La tosse può essere di diverso tipo: spasmodica, stizzosa, “abbaiante”, grassa e può presentarsi con pizzicore in gola o rantoli. Bisogna distinguere se si tratta di tosse acuta o cronica. Esiste, inoltre, anche la tosse cronica dei fumatori: un campanello d’allarme, un chiaro segnale che è arrivata l’ora di smettere di fumare. “La tosse acuta si risolve entro tre settimane ed è causata da una continua esposizione ai microbi, in particolare nei bambini tra i 2 e i 4 anni - spiegano gli esperti del noto ospedale pediatrico romano - Episodi di tosse acuta sono in gran parte legati all’insorgenza di malattie come laringite e pertosse. La tosse cronica invece dura più di otto settimane e le sue cause principali possono essere l’asma bronchiale o la tosse somatica. La terapia per la tosse varia a seconda della causa scatenante”. Al Bambin Gesù, un’eccellenza nelle cure pediatriche, hanno pensato di aiutare i genitori con una vera e propria guida pubblicata sul loro sito.  TOSSE ACUTA E TOSSE CRONICA La tosse acuta si può risolvere in tre settimane: il più delle volte è causata da infezioni virali alle alte vie respiratorie e non c’è una terapia specifica per eliminarla. Quando la tosse si protrae per più di otto settimane, si parla di tosse cronica: in questo caso bisogna risalire alle cause attraverso esami specifici. La tosse cronica può essere scatenata da reflusso gastroesofageo, rinosinusite, asma bronchiale o altre malattie più rare ma gravi come la fibrosi cistica, i deficit immunitari, la discinesia ciliare. Gli esperti del Bambin Gesù ci fanno notare che molto spesso i genitori si rivolgono ai pediatri affermando che i bambini hanno la tosse da mesi, ma nella maggior parte dei casi si tratta solo di una forma acuta che si ripete a causa della continua esposizione microbica a cui sono sottoposti tutti i bambini che frequentano la scuola. “Si tratta soprattutto di bambini della fascia di età compresa tra i 2 e i 4 anni, affetti in genere da rino-faringiti, a volte laringiti o tracheo-bronchiti”. LE MALATTIE IN ETÀ PEDIATRICA CHE HANNO COME SINTOMO LA TOSSE Tra le malattie in età pediatrica che hanno come sintomo la tosse troviamo la pertosse, che è una malattia batterica contagiosa, si manifesta con una serie di colpi di tosse ravvicinati fino a lasciare senza respiro. Nei lattanti i suoi segni caratteristici sono l’apnea e la cianosi. “Non esistono terapie specifiche se non quella antibiotica– spiegano i medici del Bambino Gesù – che se iniziata precocemente avrà maggiori probabilità di abbreviare i sintomi della malattia. Con la vaccinazione contenuta nell’esavalente le manifestazioni cliniche sono più lievi”. Poi c’è la frequentissima laringite: una patologia respiratoria prevalente in inverno, è causata da infezioni virali e uno dei sintomi tipici di questa malattia è la tosse che somiglia a un verso della foca o a quello di un cane che abbaia. “La prima cosa da fare è tranquillizzare il bambino e preferire la posizione seduta per migliorare la ventilazione. In caso di risposta parziale alla terapia o se la laringite è associata a una difficoltà respiratoria va eseguita una visita medica. Il primo farmaco da scegliere è lo steroide, dietro prescrizione del medico, somministrato per via orale o respiratoria”. L’asma bronchiale ha espressioni cliniche variabili che vanno dalla tosse o sibilo all’affanno respiratorio, fino alla manifestazione più grave: il broncospasmo. Si tratta di un meccanismo di contrazione delle pareti bronchiali che può necessitare anche di cure in pronto soccorso o, nei casi gravi, in centri specialistici che forniranno un piano di cura personalizzato con i farmaci e le dosi più appropriate.  Quando la tosse cronica è provocata da asma bronchiale, gli esperti del Bambino Gesù consigliano una terapia a base di aerosol, se occorre insieme ad altri farmaci per via orale. Nei casi più gravi di attacchi d’asma bronchiale bisogna rivolgersi al pronto soccorso. Tra le cause scatenanti di questa patologia c’è l’esposizione ambientale a diversi fattori nocivi tra cui il fumo. Non basta evitare il fumo quando bambino è a casa o fumare soltanto fuori casa. Il fumo si deposita su tende, tappeti, mobili, suppellettili e soprattutto sugli indumenti: dopo aver fumato per strada, lo portiamo tra le mura di casa con i nostri vestiti! La tosse somatica, o psicogena, è la seconda causa di tosse cronica dopo l’asma bronchiale, non ha origini organiche e insorge nei bambini a partire dall’età di 6 anni. Tra le sue caratteristiche troviamo una lunga durata, il carattere ‘stizzoso’, quasi si trattasse di un tic, oppure 'abbaiante', con un suono caratteristico che spesso somiglia a quello di un clacson. Nella maggior parte dei casi il sintomo si attenua rassicurando il bambino. Nei casi particolarmente resistenti può rendersi necessario il ricorso allo psicologo o allo psichiatra infantile. LE CURE DELLA TOSSE ACUTA Quando la tosse interessa i bambini e non nasconde patologie più serie è utile procedere ai lavaggi nasali con soluzione salina (fisiologica o ipertonica) a partire dal secondo anno di vita aggiungendo la somministrazione di miele per le sue capacità lenitive. Dunque, miele, lavaggi nasali e liquidi caldi sono la migliore cura della tosse acuta quando colpisce i nostri piccoli. Meglio evitare farmaci, sciroppi e mucolitici contro la tosse, se possibile: ci possono essere diversi effetti collaterali. L’uso di alcuni farmaci sui bambini può scatenare effetti collaterali anche di carattere neurologico.  QUANDO PREOCCUPARSI E RIVOLGERSI AL PEDIATRA Gli esperti del Bambin Gesù sono molto chiari nella loro guida: “In generale, se gli episodi di tosse non disturbano la vita quotidiana del bambino e scompaiono dopo 3 o 4 giorni, la tosse sarà da considerarsi del tutto benigna e non sarà necessario ricorrere al pediatra. Al contrario, la visita sarà opportuna in caso di tosse persistente e per molti giorni, tanto da ostacolare le normali attività quotidiane, oppure in caso di febbre (soprattutto se superiore a 39°C). C’è anche un altro tipo di tosse: quella che compare all’improvviso e in modo vigoroso. In questo caso potrebbe trattarsi di inalazione di un corpo estraneo e il bambino non andrà toccato, ma incoraggiato a tossire ancora più energicamente per assecondare il riflesso di espulsione del corpo. Occorrerà avvisare subito il sistema sanitario di emergenza attraverso il numero 112”. I RIMEDI PER LA TOSSE Il tipo di farmaco da utilizzare dipende dalla malattia a cui è legata la tosse.  «In commercio – dichiarano gli esperti del Bambino Gesù - esiste una grande varietà di strumenti e rimedi per trattare o prevenire la tosse, ma gli interventi utili ed efficaci sono davvero pochi. Gli antibiotici, ad esempio, sono utili solo se il medico sospetta un’infezione batterica. Il riflesso della tosse, in realtà, è generato da uno scolo di muco dal naso in gola, provocato dal raffreddore. Rimuovere il muco tramite lavaggi nasali – concludono gli esperti - è quindi il metodo più efficace». Meglio evitare i farmaci antitosse per i bambini: ci potrebbero essere dei rarissimi gli effetti collaterali, anche di carattere neurologico. LA TOSSE NEGLI ADULTI Anche negli adulti la tosse è un meccanismo di difesa per liberare le vie aeree da sostanze irritanti: polvere, fumo, virus e batteri. La tosse non dev’essere sottovalutata: spesso nasconde alcune patologie piuttosto serie. Dunque, dopo averla trattata con farmaci leggeri e liquidi caldi, se non passa, è necessario tornare dal un medico. Come nel caso dei bambini, la tosse può avere tutta una serie di cause, anche di carattere psicosomatico (cioè può essere una reazione a situazioni emotive stressanti). Chiaramente, se si tratta di tosse causata da bronchite, bisognerà intervenire con gli antibiotici, questo anche nel caso si tratti di un bambino. Sarà il medico, volta per volta, a dare la terapia ricorrendo a strumenti diagnostici, nei casi più complicati, come la radiografia al torace e le prove allergiche per scoprire le cause di una tosse che sembra cronica. Nel caso di tosse col catarro è necessario utilizzare espettoranti e mucolitici. Come nel caso dei bambini, il fumo passivo è altamente dannoso: bisogna starne molto lontani. Quando la tosse si prolunga oltre i 7-10 giorni e si associa ad altri sintomi, come febbre e il colore grigio o giallo verdastro del catarro, meglio correre dal medico curante. La tosse è una reazione protettiva del corpo anche nel caso degli adulti, ma se dietro c’è una patologia rischiosa è sempre meglio intervenire per tempo.  Gaetano Gorgoni 

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