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Torna l'ora solare, forse per l'ultima volta

Tra sabato 27 e domenica 28 si dormirà un'ora in più. Un referendum europeo potrebbe mettere fine a questa variazione. Torna l'ora solare nel weekend della prossima settimana: lancet...

Tra sabato 27 e domenica 28 si dormirà un'ora in più. Un referendum europeo potrebbe mettere fine a questa variazione. Torna l'ora solare nel weekend della prossima settimana: lancette indietro di 60 minuti e un'ora di sonno guadagnata. Nella notte tra sabato 27 e domenica 28 ottobre prossimi, come da tradizione, l'Italia si prepara a tornare allo spostamento di orario. La novità di quest'anno è però che potrebbe essere l'ultima volta in cui si dà seguito a questa convenzione. Un referendum europeo non vincolante ha messo difatti in discussione il destino della differenza tra ora legale e solare. L’80% di 4,6 milioni di votanti (pochi in Italia) si è espresso difatti contro il doppio cambio di orario. Il Parlamento di Strasburgo, prima di sciogliersi per dare vita a nuove elezioni continentali, dovrà quindi approvare o meno la proposta della Commissione che ha recepito la volontà popolare. L’ora solare potrebbe così entrare in vigore in quasi tutti i Paesi Ue a partire dal 27 ottobre 2019. Ogni Stato membro dell'Ue dovrà quindi esprimersi, comunicando se intende applicare definitivamente l’ora legale o quella solare. In tal caso, l’ultimo spostamento obbligatorio delle lancette, per passare all’ora legale, si dovrebbe verificare domenica 31 marzo 2019. Gli Stati membri che intendono invece passare in modo permanente all’ora solare dovranno effettuare lo spostamento delle lancette domenica 27 ottobre 2019. Dopodiché non sarà più possibile effettuare cambi stagionali dell’ora. La discussione sull'opportunità o meno di mantenere questa convenzione deriva dagli effetti di questo spostamento soprattutto sulle popolazioni del Nord Europa, dove sono stati registrati negli anni disturbi del sonno, cambiamenti e squilibri del corpo, sbalzi di umore, problemi cardiaci, perfino maggiori incidenti stradali e sul lavoro. La motivazione principe che portò all'epoca a decidere di adottare questa convenzione, ovvero il risparmio energetico, a fronte di queste problematiche hanno via via perso consistenza. Del resto anche in Italia, con l'aumento dell'uso dei condizionatori, sono calati i risparmi dovuti all’ora legale. 

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