Società Lecce 

Accertamento per i compensi a Massimo Oddo, l’Us Lecce vince il ricorso

La Commissione Tributaria Provinciale di Lecce ha annullato l’avviso di accertamento per oltre 70mila tra imposte, sanzioni ed interessi. Compenso al procuratore e non fringe benefits. Accolto ...

La Commissione Tributaria Provinciale di Lecce ha annullato l’avviso di accertamento per oltre 70mila tra imposte, sanzioni ed interessi. Compenso al procuratore e non fringe benefits. Accolto il ricorso presentato dall’Unione Sportiva Lecce, rappresentata e difesa dall’avvocato Maurizio Villani, contro un avviso di accertamento per mancato versamento di ritenute. A darne notizia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che ha richiamato la sentenza della la Commissione Tributaria Provinciale di Lecce (Presidente Romano Giovanni - Relatore Sartori Arturo – Giudice Tosi Sergio Mario) dello scorso 20 ottobre. La vicenda nasce dall’impugnazione di un accertamento con il quale l’Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale di Lecce, aveva contestato alla società sportiva il mancato versamento di ritenute su compensi per lavoro dipendente, ritenendo che quanto corrisposto dall’Unione Sportiva Lecce S.p.a. all’agente del calciatore Massimo Oddo, Alessandro Moggi, per l’importo di 30mila euro + Iiva al 21% cioè 6.300 euro, dovesse considerarsi remunerazione in natura corrisposta al calciatore (fringe benefits) e, in quanto retribuzione erogata al dipendente, sottoposta al versamento delle ritenute d’acconto. La società, nel costituirsi in giudizio, oltre a sollevare una serie di eccezioni di diritto, aveva contestato, nel merito, l’infondatezza dell’atto impugnato in quanto l’amministrazione finanziaria, riprendendo il contenuto della nota della Guardia di Finanza di Lecce, era giunta alla conclusione che il procuratore Moggi dovesse essere considerato il procuratore del giocatore Oddo, solo ed esclusivamente mediante presunzioni semplici, del tutto prive del carattere della gravità precisione e concordanza. Ed infatti, l’Ufficio aveva provveduto ad allegare soltanto il mandato con il quale l’Unione Sportiva Lecce S.p.a. aveva incaricato il procuratore Moggi per il tesseramento del giocatore Oddo. I giudici tributari hanno accolto le tesi difensive dell’avvocato Maurizio Villani, sottolineando come l’Agenzia delle Entrate, contestando che il reale beneficiario di quanto corrisposto dalla società doveva essere considerato il calciatore, quale forma di retribuzione aggiuntiva corrisposta in suo favore, e non quale onere economico della prestazione resa dal procuratore, avrebbe dovuto produrre la prova della divergenza tra la realtà dell’operazione e la sua espressione documentale, fornendo validi elementi, che potessero anche assumere la consistenza di attendibili indizi. Nel caso di specie, invece, affermano i giudici tributari “gli elementi probatori forniti, valutati sia singolarmente che complessivamente, si appalesano privi dei caratteri di gravità, precisione e concordanza e comunque inadeguati a dimostrare la reale sussistenza di una indennità aggiuntiva (fringe benefits) in favore del calciatore con le conseguenze fiscali applicate con l’atto in questione. L’atteggiamento elusivo addotto dall’Ufficio appare meramente indiziario, ma carente sotto il profilo probatorio, specie se considerato a fronte di una fatturazione e quindi ad un relativo pagamento delle imposte”. Foto: Salentosport.net

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