Politica Lecce Tari sociale, per Monosi è "truffa". Salvemini: "Accusa grave. Misura votata pure dal centrodestra" Duro botta e risposta tra l’ex assessore al Bilancio e il primo cittadino. Salvemini: “Monosi assente in consiglio non conosce la misura, peraltro approvata pure coi voti del centrodestra&... 13/08/2018 a cura della redazione circa 3 minuti Duro botta e risposta tra l’ex assessore al Bilancio e il primo cittadino. Salvemini: “Monosi assente in consiglio non conosce la misura, peraltro approvata pure coi voti del centrodestra”. È scontro politico sulla cosiddetta Tari sociale al Comune di Lecce: l’ex assessore al Bilancio di Palazzo Carafa, Attilio Monosi, ha parlato di “truffa”, evidenziando come il sindaco Salvemini inganni il consiglio comunale e le famiglie leccesi. “Nella seduta del 29 marzo scorso – scrive Monosi - fu approvata l’esenzione dalla tassa rifiuti per tutte quelle famiglie con ISE pari o inferiore ad euro 6.000. La platea sarebbe stata abbastanza larga e quindi già da subito si capì che questa sarebbe stata solamente un’operazione ‘proclamo’. Infatti nel corrispondente bilancio non furono stanziate le somme necessarie per coprire l’agevolazione”. “Contestai – aggiunge l’ex assessore - il fatto intervenendo in consiglio comunale e denunciandolo alla stampa ma il sindaco Salvemini e il suo dirigente Carratta nascosero la testa sotto la sabbia sapendo di mentire. Ora si spiega tutto. Durante la stagione calda, approfittando dell’assenza degli addetti ai lavori più esperti e dell’opinione pubblica specializzata, il 31 luglio è stata approvata una delibera che dimezza la soglia di accesso all’esenzione passando quindi da euro 6.000 a euro 3.000”. “Ciò significa – conclude - che più dell’80% dell’agevolazione sparirà e le famiglie leccesi più deboli, quelle alle quali l’agevolazione era rivolta, dovranno rassegnarsi a pagare la tassa rifiuti già da quest’anno. Blitz riuscito – ironizza -, bravo sindaco Salvemini”. La replica del primo cittadino non tarda ad arrivare: “Se il consigliere Monosi avesse partecipato al consiglio comunale del 31 luglio avrebbe appreso dalla mia voce i termini della questione legata alla Tari sociale, evitando così di esprimere un’accusa politica grave e infamante. Tale è infatti l’addebito di ‘truffa’ ordito a danno dei leccesi per volontà del sottoscritto. Le parole sono pietre e vanno maneggiate con cura, in primis da chi ha sulla propria pelle potuto misurarne l’impatto”. “I fatti – prosegue Salvemini - dicono che con la delibera n. 95 del 31 luglio, il Consiglio ha deciso all’unanimità - quindi con il voto favorevole dei consiglieri di centro destra corresponsabili della denunciata truffa - di prolungare il termine di presentazione delle richieste di agevolazioni TARI al 30 giugno, apportando al testo del regolamento IUC esclusivamente le modifiche evidenziate in grassetto. Il riferimento all’importo di € 3.000,00 è solo un errore materiale (sfuggito in sede di scrittura della delibera) che come ben sa Monosi non modifica la volontà del consiglio; che non ha in nessun caso il potere di disporre la revoca o la modifica di agevolazioni già concesse”. “Il consigliere che conosce tali circostanze volutamente le confonde – aggiunge ., per non dover ammettere che il fabbisogno finanziario delle oltre 300 famiglie con un ISEE non superiore a € 6.000,00 che hanno ottenuto l’agevolazione è di circa € 85.000, ovvero, in linea con la previsione di bilancio e ben lontana da quella, di oltre 1 milione di euro, pubblicizzata reiteratamente dallo stesso ex assessore”. Salvemini precisa che non sia vero che l’ufficio abbia respinto le domande arrivate nel mese di giugno: “Evidentemente all’ex assessore disturba non aver pensato prima e meglio alle famiglie meno abbienti, nonostante la gestione decennale di bilanci comunali a più riprese criticata dalla Corte dei Conti. Il fatto oggettivo e incontestabile è che quest’anno per la prima volta 332 contribuenti godranno di una esenzione al 100% della TARI, 210 di un’esenzione al 50%, per un totale di 542 beneficiari complessivi. Una novità assoluta dall’evidente impatto sociale”. “Questa – conclude - è la novità della Tari sociale con la quale Monosi ha evidentemente difficoltà a misurarsi. E che lo spinge scompostamente a lanciare accuse gravi, infondate, false”.
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